Data unica per un evento unico. Ci siamo quasi, nel senso che il concerto di Pharrell Williams a Milano di ieri sera sarà in piccola parte replicato da una ‘comparsata’ all’Arena di Verona per l’altrettanto atteso “Intimissimi On Ice” (LEGGI QUI I DETTAGLI). Un appuntamento, quello terminato poche ore fa, che ha fatto brillare gli occhi della platea del Mediolanum Forum intorno alle 22.30, vero start dell’happening. L’orario non è casuale, perché prima del folletto del pop internazionale, il pubblico meneghino può applaudire Cris Cab, già vincitore del “Coca Cola Summer Festival”. A seguire, ecco la interessante Foxes, vero preludio al momento-Pharrell. Il protagonista indiscusso è lui, per il suo talento, per il suo modo di fare, di creare canzoni che hanno nel DNA la garanzia del successo immediato. Pensiamo alle hit costruite per i Daft Punk e Robin Thicke, senza dimenticare il suo personalissimo tormentone “Happy”, fenomeno virale con pochi eguali nella storia degli ultimi 20 anni. Il palazzetto è sold out e quando lui intona quella canzone, emozione ed esplosione s’incrociano come flussi di fuoco…
Concerto o show?
Il confine c’è, ma non si vede. Quello di Pharrell Williams a Milano è un evento unico, ma gli effetti speciali non sono poi così tanti. Forse è meglio così. Tanta musica sul palco, un bel po’ di sana semplicità con un piccolo corpo di ballo (5 fanciulle) e la più classica band (basso, batterie, tastiere, chitarra e cori). In scaletta estratti live dell’ultimo album ” G I R L “, sino a sue versioni di canzoni poi divenute successi altrui. C’è funky, c’è pop, c’è elettronica. Il tutto è miscelato con abilità e con il suo sorriso coinvolgente: Pharrell parla, canta e mena le danze tra cappellaccio e bandana. Il pubblico salta con “Rockstar”, “She wants to move”, “Drop like it’s hot”, non può che esplodere con la ultra-nota “Get Lucky”. E ai Daft Punk fischiano le orecchie…
Lo abbiamo spesso definito ‘folletto del pop’. Pharrell è così, scanzonato, popolare, fuori dagli schemi. Il concerto di Milano è un lungo dialogo con il pubblico, a tratti un medley infinito, raggiunge il picco quando cala gli assi, i tormentoni. Oltre alle già citate “Happy” e “Get Lucky”, non può mancare una scatenata “Blurred lines”. Circa 10.000 persone accorse al Forum, il risultato è una festa collettiva e, come ogni festa che si rispetti, ci sono anche dei coriandoli sparati in alto da alcuni cannoni. La mezzanotte non è ancora scoccata, per la durata è un concerto atipico, ma tutti vanno a casa happy e contenti.