Fabio Fazio era stato il primo a sdoganare il lancio di un solo pezzo sopra un palcoscenico. Ma l’idea di proporre un doppio singolo nel giro di pochi minuti è affare esclusivo dell’architetto Claudio Baglioni. Oggi, 1 ottobre, saranno su iTunes altri due brani del cantautore romano: “Gli anni della gioventù” e “Come un eterno addio”. Entrambi, com’è noto, fanno parte del progetto “Con Voi”, del quale uscirà un album a breve e per il quale una carovana è pronta a muoversi lungo tutto lo stivale: la tournée parte il 10 ottobre da Torino e si chiude il 23 a Roma, nel quartiere Centocelle. Ma torniamo alle due canzoni…
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Claudio Baglioni si fa in due
Ieri, lunedì 30 settembre, Radio Italia ha trasmesso in anteprima “Gli anni della gioventù” e “Come un eterno addio”, il decimo e l’undicesimo brano di “Con Voi”, progetto di Claudio Baglioni che, per la prima volta, sono usciti in contemporanea. Al primo ascolto viene subito da riflettere sul carattere, insieme, evocativo e illustrativo del testo che accompagna le due canzoni. Proprio lui, Baglioni, che negli ultimi anni aveva quasi “sofferto” il peso delle parole da sposare al pentagramma, riscopre adesso una seconda giovinezza: “..e appena qualche nube nella coltre di penombra della stanza invasa, occhi dentro gli occhi e sotto pube contro pube, io neanche vent’anni e tu un po’ più di diciotto…”
“Gli anni della gioventù” è una faccia dell’amore, il racconto di una notte “che di tutto se ne fotte“, di due adolescenti che si fanno promesse, che, soprattutto, si amano, usando al massimo e al meglio il poco tempo che il destino ha loro riservato. Un brano amaro, musicalmente retrò (nella sua accezione positiva), con un andamento perfetto per un certo tipo di cinema d’antàn: la coda richiama i celebri Cantori Moderni di Alessandroni, qui Baglioni mostra grandissima sensibilità compositiva.
“Come un eterno addio”
Negli anni ’90 Claudio Baglioni aveva inciso un “Bolero”, ora passa al racconto di una “balera, storie di casa e di ringhiera“. “Come un eterno addio” è un tango moderno e, se nel caso de “Gli anni della gioventù” resta viva una fiammella di speranza, qui il rapporto tra i due protagonisti va incontro a un destino infelice. Gli amori impossibili sono il cuore di entrambi i brani, visti e cantati sotto due diverse ‘angolazioni anagrafiche’. In questo tango gli amati-amanti sono troppo avanti con gli anni e la speranza di desideri nuovi muore sul nascere: “il mio rifiuto del pericolo verso la corsa di frontiera“. Bravo Baglioni a dare voce e note a un tema caro a una certa letteratura: come diceva lo scrittore ungherese Sàndor Màrai, “gli amori infelici non finiscono mai”.
(foto by facebook)
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