Per lei, la Sardegna costituisce il “buen retiro”. Un posto dove rilassarsi e provare a dar vita a cose nuove. Bianca Atzei, cognome chiaramente isolano e nome (quello vero, Veronica) identico a Noemi: vuoi vedere che porta bene? Mai raccomandata, anzi, tutto il contrario, fu scartata da Gianni Morandi ad un recente Festival di Sanremo. La rivincita fu doppia, sia perché “La gelosia” ebbe poi uno straordinario successo grazie al featuring di Kekko Silvestre, sia perché lo stesso cantautore di Monghidoro inciderà presto un pezzo con lei (almeno questa sembra essere l’indicazione che Bianca regala durante la nostra chiacchierata). In attesa della tournée con i Modà (opening act di tutti i concerti), questa ragazza dall’animo romantico, si segnala per il grande amore verso mostri sacri come Tenco ed Endrigo (“Ci vuole un fiore” ed “Io che amo solo te” le sue preferite) e per una curiosa storia legata al film Titanic.
Ah, dimenticavo: anche quest’anno la Atzei guarda a Sanremo, ci proverà. Io ho pochi dubbi, ci andrà e sarà per lei l’esame decisivo…
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Hai lavorato con autori come Niccolò Agliardi e Kekko Silvestre: oltre loro c’è qualcuno che ti appassiona, qui in Italia?
Diego Calvetti mi segue da due anni: lo stimo da tanto tempo, grande personalità, fortissima impronta. Per il resto, dopo le esperienze nei jingle pubblicitari, oggi mi piacerebbe collaborare con Ferdinando Arnò, lo trovo davvero originale, un notevole professionista.
M’incuriosiscono le tue origini sarde: quanto contano (e se contano) in quello che fai?
Te la dico tutta, quasi non sono contenta di essere nata a Milano! Mi spiego, ho vissuto l’isola con grande intensità ed emozione, è magica, piena di profumi e colori. Oltre un mese che vado da quelle parti per dei concerti: non hai idea delle belle sensazioni che provo, quando interpreto brani come “No potho reposare” di Andrea Parodi, oppure le perle rare di Marisa Sannia.
In arrivo Gianni Morandi: come è nata questa cosa e dove speri possa arrivare…?
Come sai, l’esclusione da Sanremo fu un brutto colpo. Arrivai a piangere, addirittura. Con Gianni, in seguito, ci fu un “chiarimento”, ricordo che arrivò a dirmi: “Se tornassi indietro, ti prenderei“. Per me, adesso, è tutto a posto. E ti annuncio che nel suo prossimo disco ci sarà una sorpresa che mi riguarda da vicino…
Ultimo singolo: “La paura che ho di perderti”. Per me il cuore del videoclip è il salto nel vuoto, all’indietro, dei due protagonisti. Per te, invece?
La paura di perdere una persona non è semplice da trasmettere, attraverso una canzone, Francesco c’è riuscito. Sono rimasta fortemente colpita dalle sue parole. Più in generale, a me fa paura l’amore, ti parlo di un amore a 360°, da un fidanzato ai miei cani. Bello quel momento che hai notato tu, io penso, invece, a quando la piuma cade, io la raccolgo e la stringo forte al cuore: è un gesto simbolico, racchiude tutta la dolcezza di me come persona, della Veronica di tutti i giorni.
Un anno fa, di questi tempi, un tormentone di successo per te (“L’amore vero”, ndr) ora una riconferma: sono le prove generali per Sanremo, magari con un pezzo di Kekko…?
Mai dire mai: sono un tipo che non aspetta le cose, ci spero sempre, ma senza dannarmi l’anima. Ho provato altre volte con il Festival, farò un tentativo anche nel 2014, ma con estrema serenità.
C’è qualcosa che pensi di poter imparare dai live con i Modà? Ora ansia, paura, speranza…
Nella mia vita non ho mai avuto paura di cantare: semmai, posso “soffrire” per ciò che mi riguarda da più vicino, per quello che provo nel quotidiano. A Bari, per “Battiti Live”, mi sono trovata davanti a 100 mila persone, emozione indescrivibile. Più che paura quella è una situazione che mi dà la carica.
Qualcuno ti ha paragonata, nel look, a Nina Zilli. E’ vero che questa cosa non ti è piaciuta così tanto…?
No, ma dai! (ride) Stimo tanto la Zilli, è una brava professionista, sa fare il suo lavoro ed è anche simpatica. Sai cosa ti dico? Secondo me è più lei ad essere un po’ infastidita! “L’amore vero” aveva sonorità anni ’60, poteva essere naturale il paragone con artisti del passato, ma con lei no, almeno secondo me.
Leggo che ami Tenco ed Endrigo: mi dici un brano in particolare di questi due?
Preferisco e conosco di più il secondo, impazzisco per “Io che amo solo te”. Difficile poter interpretare loro brani in concerto, dipende molto dal pubblico che hai di fronte, anche se qualche giorno fa ho cantato “Ciao amore ciao” ed è stata una bellissima occasione, davvero.
La tua è una voce particolare, graffiata e graffiante: hai mai pensato a un album di cover delle regine del soul, della motown, privilegiando quindi l’inglese e l’interpretazione?
Certamente, mi troverei a mio agio. Non conosco benissimo l’inglese, ma con la pronuncia me la cavo abbastanza bene. Pensa che, da sempre, sono innamorata di tutta la produzione di Aretha Franklin, per cui…
Non parliamo di Talent Show, ma di coach e giudici: con chi un bel duetto in futuro?
Mi piace tantissimo Noemi, abbiamo avuto lo stesso produttore, tra l’altro. Più in generale sono tutte belle figure, difficile non augurarsi un’ipotesi accanto a Elio o Piero Pelù. L’imbarazzo della scelta, insomma.
Qual è la tua canzone “chiusa nell’armadio”, quella che cantavi da bambina e che torna oggi, nei momenti di relax?
D’istinto, ti dico “Ci vuole un fiore” di Endrigo: me la faceva sentire mia madre, la ricordo con immensa tenerezza. Ma la vera canzone, come dici te, “chiusa nell’armadio” è “My heart will go on”. Ti confesso che ho visto Titanic ben 40 volte, le ho contate: 27 al cinema e 13 a casa. Dopotutto, è proprio con la canzone di Celine Dion che partì tutta la mia carriera: piccolissima, partecipai a un karaoke di quartiere e così…
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