Servizio Pubblico su La7: Zucchero vede nero e canta…

Nessuna boutade. Semplicemente, il caso. La serata tv ha proposto due grandi eventi, da una parte Rai Due con il concerto di Zucchero a Cuba e dall’altra il confronto tra la truppa di Michele Santoro e Silvio Berlusconi. Due modi diversi di intrattenere il pubblico. Musica et politica, con la consapevolezza che a tratti sia stata proprio La7 a proporre uno spettacolo di varietà. Curioso registrare che proprio durante il cuore della trasmissione, il grande Sugar stesse cantando un brano terribilmente a tema! Forum, chat-line e Twitter non potevano che riprendere questa cosa. Noi ci siamo…

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Vedo nero!

Due ore e mezza di grande musica. Da più di qualche tempo Rai Due dà particolare importanza ai suoni, ai concerti, ai migliori interpreti di canzoni presenti sul panorama nazionale. Da Eros Ramazzotti ai Negramaro, da Tiziano Ferro ai Pooh. Sino a Lucio Dalla. C’è voglia di musica, quella buona. Sugar Fornaciari e la sua orchestra di 22 elementi hanno dato vita ad un happening di pregevolissima fattura: cinque percussionisti, quattro fiati, due batterie, basso, due chitarre elettriche, chitarra acustica e tres (strumento a corde cubano), tastiere e – in alcuni brani – pure una sezione d’archi. Da “Baila” a “Guantanamera”, senza dimenticare “Vedo nero“. Proprio questo pezzo ha costituito il cuore del concerto, per una ragione singolare…

Vedo nero son del gatto come disse il pesce infarinato: sono fritto! E spara spara e sul più bello mi tiene il cuore sotto tiro, poverello!“. E, così, mentre Santoro e Berlusconi se le davano di santa ragione, tra il serio e il faceto, tra la rissa e il varietà, Zucchero diventava inconsapevole protagonista, colonna sonora ideale di quel pessimo momento storico che stiamo vivendo. Uno show di rara potenza e bellezza, applaudito da 70 mila persone, una festa della musica che ha richiesto mesi e mesi di preparazione: musicisti clamorosi, scenografia straordinaria, tre coriste in costume caraibico… Dall’altra parte Vauro e la Costamagna.

(foto by kikapress)

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