Oggi, 25 settembre, è il grande giorno dei Negramaro, quello in cui esce l’album La rivoluzione sta arrivando. Dopo tante anteprime condivise dal gruppo attraverso i propri profili social ufficiali, ora è finalmente possibile gustare il disco per intero. Un lavoro in studio particolare, che parte dall’idea della morte per abbracciare quella della vita, del coraggio di chi affronta ogni giornata con amore, speranza, voglia di reagire, di cambiare le cose. La rivoluzione di tutti, quella che parte dai più piccoli aspetti della quotidianità per arrivare ai grandi gesti.
“Bisogna smetterla di credere a santi e miracoli che ci salveranno – ha dichiarato Giuliano Sangiorgi in conferenza stampa ieri – è l’uomo a dover dare una risposta alle sue domande, una soluzione alla sua crisi, costruendo con gioia e dolore la propria rivoluzione e metterla al servizio del mondo“. In questo senso, il Papa sarebbe un punto di riferimento, più dei politici: “Papa Francesco sta iniziando un cammino che è assolutamente rivoluzionario – ha spiegato Sangiorgi – i governi di oggi non so se sono rivoluzionari”.
In questo lavoro in studio sono stati in qualche modo sono racchiusi, tra una strofa e l’altra, in mezzo a tanta poesia, anche temi di cronaca e politica attuali, a partire dalla dura realtà dei migranti: “Sono loro i rivoluzionari di oggi, ma anche chi li accoglie e chi cerca di cambiare se stesso di fronte alle immagini di un bambino morto sulla spiaggia“, queste le parole di Giuliano. “Non dovrebbe neanche esserci un’accoglienza – ha proseguito – perché non c’è un posto dove accogliere, il posto è di tutti“. Questo uno dei concetti racchiusi nel brano Sei tu la mia città, che ha anticipato l’uscita dell’album.
E’ lì, infatti che “c’è la voglia di dire: io non sono della terra in cui sono nato, tutti gli uomini devono essere accolti in uno stesso pezzo di Universo“. Un discorso un po’ utopico, forse, ma gli artisti possono anche inseguire i sogni, senza occuparsi troppo della politica e della legge, a cui spetterebbe il compito di realizzare concretamente tali utopie. Gli artisti, dal canto loro, possono contribuire concentrando nel loro lavoro le speranze di molti.
L’Uomo al centro di ogni cosa. Questa sarebbe davvero una vera rivoluzione, secondo la band: “Se ricominciassimo a dare il vero valore alla vita molte sfumature di cinismo inutile non avrebbero senso di esistere”, ha spiegato ancora il frontman della band. Il disco è stato realizzato tra Milano, Madrid, New York, Nashville e, ovviamente, la Puglia, ed oltre a poter contare su un sound che condensa un po’ tutta la produzione passata dei Negramaro e il loro stile, ha potuto contare sul mixaggio di Jacquire King, che può vangare nel suo curriculum collaborazioni con artisti come Kings Of Leon, Bon Jovi, James Bay e Norah Jones.
“Questo album ha un sapore vintage – ha specificato il gruppo – ma allo stesso tempo moderno, elettronico e blues. Un mix di esperienze e di quello che noi sei abbiamo imparato”. Dodici tracce, che certamente verranno imparate a memoria dai fan, così da poter essere cantate a squarciagola durante i prossimi concerti della band. Si avvicina, infatti, l’atteso tour invernale, che prenderà il via il prossimo 4 novembre con una data zero al Palabam di Mantova per poi proseguire secondo il seguente calendario: il 6 novembre al Mandela Forum di Firenze, il 10 a Bologna all’Unipol Arena, il 12 a Padova al Palafabris, il 15 al Palarossini di Ancona, il 18 a Perugia al Palaevangelisti, il 21 e 22 a Bari al Palaflorio, 26 e 27 novembre al Palalottomatica di Roma.
Il 2 dicembre, invece, il gruppo ripartirà da dalla Sicilia, con un concerto al Palasport di Acireale (CT), per poi proseguire il 5 a Eboli (SA) al Palasele, l’8 al Palamaggiò di Caserta, il 14 e 15 al Mediolanum Forum di Milano, il 18 a Torino al Pala Alpitour, per concludersi il 22 dicembre al Palageorge di Montichiari (BS). Di seguito la tracklist dell’album:
- La rivoluzione sta arrivando
- Sei tu la mia città
- Il posto dei santi
- Attenta
- Se io ti tengo qui
- Lo sai da qui
- Tutto qui accade
- L’ultimo bacio
- Ma quale miracolo
- Danza un secondo
- Onde
- L’amore qui non passa
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