“Album biango”, Elio come John Lennon (forse…)

Non solo travestimenti sul palco, ma “giochi di prestigio” affidati anche alle novità musicali. Non hanno mai deluso le attese gli Elio e le Storie Tese: qualcuno ha detto che il vero spettacolo è vederli dal vivo, altri preferiscono godere del sonoro nudo e crudo, per evitare di annoiarsi a un concerto (preferendo in tal caso le loro comparsate tv dalla Dandini, giusto per fare un esempio). A 5 anni di distanza dall’ultimo disco (Studentessi, ndr.) ecco “L’album biango“: chiaro, forse troppo, il riferimento a “The Beatles”, il doppio disco del 1968 del quartetto di Liverpool, immediatamente indicato come “The white album” (l’album bianco)…

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Dal 1968 al 2013: dai Beatles alla band di Elio. Da Abbey Road a Parco Sempione, verrebbe da dire. In realtà la gang meneghina non è nuova a robe del genere, a citazioni di un certo spessore: la loro prima raccolta live ufficiale del 2001, “Made in Japan“, citava esplicitamente l’omonimo album dal vivo dei Deep Purple.

I BEATLES & YOKO ONO – LE FOTO

Nulla da eccepire: “The Beatles” fu una grande trovata musicale, risultato pregevole del ritiro indiano del gruppo inglese. Da “Back In The USSR” a “Helter Skelter”, da “Obladi Oblada” a “While My Guitar Gently Weeps”. La copertina totalmente bianca (con il nome del gruppo stampato semplicemente in rilievo), fu il motivo principale per cui al disco fu dato quel semplice attributo.

YOKO ONO E GLI OCCHIALI INSANGUINATI DI JOHN

La rivista Rolling Stone ha inserito l’album al 10° posto della sua lista dei 500 migliori album. Come detto, la formazione era reduce dalla trasferta in India: serenità e tempo libero concedevano a John e compagni tutto il tempo per comporre nuove canzoni. Arrivarono, così, oltre una trentina di composizioni: il risultato finale fu un doppio album, nonostante il parere contrario del produttore George Martin che avrebbe invece optato per un unico disco, ma di alta fattura…

(foto by facebook)