La non-diretta e la non-polemica sono elementi che fanno perdere pepe e fantasia a qualsiasi programma televisivo moderno. Abituati, poi, ai litigi tra giudici e al pianto delle squadre bianche e blu (riferimenti casuali), qui a The Voice of Italy sembra quasi di stare su un altro pianeta. Da audizioni blindate e provini al buio, siamo passati a una sorta di “Wrestlemania delle sette note”: il meccanismo della Battle mette uno contro l’altro i componenti delle varie squadre, una bastardata al quadrato, per dirla con il sempreverde Pelù. Il primo giro è andato, il look dei coach è cambiato (siamo passati dalla scollatura di Noemi a quella della Raffa) e, come di consueto, divide il tutto in due fazioni: contenti e scontenti…
Vengo anch’io? No, tu no…
Le battle sono finite, almeno per questa settimana. I “passati” sono: Stefania Tasca, Matteo Lotti e Paola Licata per la Carrà; Danny Losito, Francesco Guasti e Marica Lermani per Pelù; Jessica Morlacchi, Giulia Saguatti e Donato Perrone per Cocciante; Giuliana Danzè e Flavio Capasso per Noemi. Tanti nomi, forse inutile fare ordine. Anzi, forse inutile fare nomi, è ancora troppo presto, toccherà aspettare i Live Show per riconoscere e apprezzare veramente i ragazzi in gara. Come dicevamo in apertura, una roba pre-registrata (anche se fa impazzire Twitter) perde mordente: abbiamo trovato interessanti solo alcuni dei duelli-duetti della prima Battle. Piace la sobrietà e l’eleganza di Jessica e Matteo (questo vince su Daniele Vit che, dopo Sanremo, The Voice e X-Factor ha solo Amici da tentare), spiace per Lisa Manara che resta fuori (una delle nostre preferite), così come fa notizia l’esclusione di Denise Faro: “Scende la pioggia” non è un pezzo nelle sue corde ma canta bene, senza sbavature e mostra ampi margini di miglioramento. La Carrà sceglie Paola Licata, pur sapendo che non andrà lontano. Scommettiamo…?
Lunedì potrete leggere la nostra intervista con Danny Losito: sarà certamente contento, visto che ieri sera ha avuto la meglio contro Savio Vurchio, pregevolissima voce soul-black: il 47enne di Gioia Del Colle va avanti con grinta e leggerezza, duttile come pochi riesce a districarsi bene in vari generi musicali. Conserva ancora la freschezza da villaggio turistico, esce alla distanza con grande maturità, duettando (e non duellando) da campione del ring con un avversario di tutto rispetto. Un po’ pazzo lo è sempre stato, questo pezzo non poteva che andargli bene…
Immenso Gnarls Barkley. Tra una settimana altre battaglie, altri duelli sul ring di The Voice. E’ un programma dove si bada molto alla voce e poco ai toni, che vengono tenuti bassi: forse eccessivo il miele tra i quattro coach, mai una vera polemica, mai un piccolo battibecco. Certo, la formula “Vorrei morire piuttosto che mandare a casa uno dei due…” alla lunga appare stucchevole. Aspettiamo la fase Live prima di dare giudizi e di fare confronti, per adesso accontentiamoci della centralità della musica. E’ già qualcosa.
(foto by kikapress.com)