Il Minuetto di Valerio: una danza senza tempo…

Avrei dovuto perderti e invece ti ho cercata. Ovvero, quando una frase mette il punto a una canzone. Qualche tempo fa avevamo definito “Oggi sono io” (splendidamente interpretata da Alex Britti in duetto con Marco Mengoni) come “un pezzo da uomini”, pur lodando la bellissima interpretazione di Mina. Sullo stesso piano della Tigre di Cremona è l’immensa Mia Martini che, con Minuetto, ha certamente segnato una delle pagine più belle della musica italiana. Un brano fuori dall’ordinario, per armonia, forza melodica, assolutamente senza tempo. Anche in questo caso reso ancor meglio dalla voce di Franco Califano. Questa lunghissima introduzione, per arrivare all’omaggio che qualche giorno fa il giovane Valerio Scanu (già vincitore al festival di Sanremo) ha voluto donare a Mimì davanti al pubblico di Milano…

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L’impresa ardua e azzardata di cimentarsi in una cover tratta dal repertorio di Mia Martini è stata affrontata con bravura da Valerio Scanu sia per tecnica e appassionata interpretazione in una serata molto speciale. La sua versione di Minuetto ha entusiasmato il pubblico meneghino, Platinette compresa. Si emoziona e molto Mauro Coruzzi, esprimendo la sua approvazione totale, attraverso un tweet: “A Valerio ho un consiglio: un’asta, uno sgabello, qualche clip o foto in scena & “contenere” di Più! Super con Minuetto“.

Una valanga di apprezzamenti da parte di coloro che erano presenti qualche settimana fa al Teatro Elfo: ci torniamo adesso, con ritardo, perché alcuni brani sono come tesori di un forziere inaccessibile, Valerio è stato bravo a interpretare con passione e umiltà una storia cucita sulle corde del Califfo. Il minuetto è, molto spesso, un doloroso ballo a tre dove alla fine esce sconfitto il cacciatore d’origine, quello che avrebbe dovuto perderla e invece l’ha cercata. Un pezzo da uomini, dicevamo: “le mani mie che vanno su di te e le tue che sanno tutto, ogni angolo di me.. E vieni a casa mia quando vuoi, nelle notti più che mai, dormi qui, te ne vai, sono sempre fatti tuoi…“. Ancora bravo, Valerio: avevi un’ombra scura e ingombrante, ne sei uscito bene.

(foto by kikapress.com)

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