La notte di Arisa: magia a Roma, tra Sanremo e X-Factor…

Non i benpensanti, ma più spesso quelli definiti “montanari” cercano di convincerci del fatto che chi sa fare una cosa (e sa farla bene) dovrebbe fare solo quella e per tutta la vita. La monotonia del posto “fisso” non dovrebbe intaccare la carriera di un artista, uomo o donna che sia. Arisa (Rosalba, per i vecchi amici lucani) a cantare è davvero brava, lo ha dimostrato nelle ultimissime sere a Milano e Roma: due concerti “da brividi”, lontani dalle “sfuriate” di X-Factor e, viceversa, parecchio affini alle performance sanremesi

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L’amore continuerà

A Rosalba Pippa, diciamo la verità, i talent show non hanno fatto benissimo. Scartata ad Amici, un po’ “impoverita” a X-Factor (giudice e non concorrente). Le liti con Simona Ventura, la sua squadra che non convince il pubblico, anzi lo divide ripetutatemnet. E poi quella bravata di Rocco Siffredi (tutto preparato per far salire gli ascolti? Chissà…), con la parodia della stessa Arisa… Dopo aver stupito al Festival del 2009 con “Sincerità”, un brutto anatroccolo con la voce da usignolo, la nostra ha continuato a divertirsi su quella linea, coinvolgendo il pubblico al fianco delle Sorelle Marinetti (Ma l’amore no). In seguito qualcosa è cambiato, normale percorso, evoluzione o tensione evolutiva – per dirla con @lorenzojova – e, così, è arrivato un meritatissimo podio sanremese: La notte. Tutte odnne, canzoni diverse tra loro quelle di Emma, Noemi e, appunto, Arisa. Tre canzoni che sono andate fortissimo sui social, in un costante file sharing che, ancora oggi, fa impazzire Twitter e Facebook…

L’altra sera Roma è stata teatro di un bellissimo concerto. La ragione va con la ragione, Arisa si è superata. Spalti gremiti, pubblico incantato e in religioso silenzio. Una ragazza, ops, una donna che sta dimostrando di essere un talento a tutti gli effetti: probabilmente adesso ha bisogno di una disintossicazione catodica, lasciar perdere talent e talentuosi (o presunti tali), tornando alla musica tout court. Seguendo, così, il vecchio consiglio dei montanari. “L’amore può allontanarci, la vita, poi, continuerà“.