Ascoltare Giuliano Sangiorgi dei Negramaro cantare in romano fa un certo effetto: l’artista salentino si è cimentato in questo dialetto per un motivo ben preciso. Per omaggiare Franco Califano a due anni dalla sua scomparsa: cosi è nata la cover di Roma nuda, che il leader della band intona accompagnato da Emanuele Spedicato alla chitarra. Ovviamente c’è anche un video (in anteprima su Il Corriere) girato nella Capitale per la regia di Tiziano Russo. Il gruppo si trova in studio di registrazione per gli ultimi dettagli del nuovo album (leggi tutto su Velvet Music) e ha deciso di ricordare il grande artista romano e allo stesso tempo fare un grande regalo ai fan.
Roma nuda è un brano presente nel disco (il quarto in studio per il Califfo) Tutto il resto è noia del 1977 pubblicato per l’etichetta discografica Ricordi. Il cd si trova nella classifica dei cento lavori italiani più belli di sempre secondo Rolling Stone Italia e precisamente alla posizione numero 57. Da quando Califano è morto (a causa di un arresto cardiaco a 74 anni il 30 marzo del 2013) Roma è davvero nuda, perché sente la mancanza del suo “poeta”. Franco ha lasciato un vuoto incredibile: “Per ogni verso di Franco – ha scritto Sangiorgi – c’è un vicolo di Roma in cui perdersi, di notte. Per ogni nota, il suono di una nuova alba sulla città più antica del mondo. Come antico è il canto del suo poeta. Tanto antico quanto modernissimo. Ci manca sentire le sue storie in musica. Sì, di un’altra epoca e pur sempre vive nel ruvido della sua voce che ancora riscalda il cuore“.
Per Giuliano le sue parole, anche in racconti pseudo-comici (ma sempre di una profondità pazzesca), sono dei capolavori assoluti: “Roma è nuda, sì! – ha continuato – Caro Franco ma non lo sarà più se tu tornerai al tuo posto di sempre, ‘all’angoletto de’ sta strada’ che aspetta solo di spegnersi e riaccendersi, ogni giorno e notte, all’aurora e al tramonto di una nuova tua canzone. Qui intanto ci si inventa un’altra vita“.
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