Lily Allen dà ragione a un fan: “E’ vero, faccio musica scadente…”

Prendete nota, perché mai gli artisti avevano ammesso di aver pubblicato musica scadente. Già all’inizio dell’anno Lily Allen non era stato affatto tenera con chi gestisce la sua attività artistica, nella fattispecie i discografici: “Se cerchi di sperimentare e di osare non ti supporta nessuno, questo mi fa incazzare” (…) “E’ triste vedere che i brani che mi paiono più forti devono essere relegati all’album, mentre le cose più pop e commerciali diventano quelle su cui puntare“. Insomma, accuse non troppo velate verso la sua etichetta, incapace – a suo modo di vedere – di prendere determinati rischi. Ma l’alzata di scudi pubblicata sulle colonne del britannico NME è stato solo l’antipasto: la Allen è tornata a parlare…su Twitter. In risposta ad un fan deluso, giusto per usare un eufemismo…

“La mia musica è scadente”

Un fan deluso (Reg Wilding, ndr.) attacca Lily Allen, ovviamente su Twitter, dove la democrazia è lunga, larga e (purtroppo) senza confini: “La nuova musica di Lily Allen a dire il vero è solo immondizia pop addomesticata. Che delusione. Ha davvero scritto un po’ di schifezze solo per fare cassa“. La giovane artista londinese ha subito replicato, con un tweet: “Sì, quello che hai ascoltato fino a ora lo è. Io faccio del mio meglio, ma le etichette e le radio non vogliono far ascoltare le mie cose migliori“.
Avete capito bene. Uno scambio di tweet tra una delle più importanti popstar inglesi e un suo follower. Lily Allen ammette di non essere all’altezza, ciò in prospettiva nuovo album, perché – LEGGI QUI – “Sheezus” uscirà a maggio. Ottima campagna promozionale, insomma…

GUARDA QUI IL VIDEOCLIP “AIR BALLOON”

Nel corso dell’ultimo anno Lily Allen ha pubblicato tre brani nuovi, “Hard out here”, “Air balloon” e una cover di “Somewhere only we know” dei Keane, questo per una campagna pubblicitaria natalizia. Lascia parecchio spiazzati il fatto che sia proprio lei a distinguere i suoi nuovi pezzi in migliori e peggiori. Perché, allora, pubblicare quelli che non ritiene validi?

(foto LaPresse)