Irene Grandi: “Ora scrivo canzoni per Irene Grandi”

In principio erano Danilo Rea e Gino Paoli. Molto più recente l’accoppiata Nina Zilli – Fabrizio Bosso. Ma un bellissimo incontro (o incrocio, fate voi) è stato quello tra Irene Grandi e Stefano Bollani. Due amici che si sono ritrovati, grazie alla musica, al miscuglio di pop e jazz, due generi mai in disuso. Questa sera, da Recanati, parte la lunga tournée della cantante toscana: per lei un doppio percorso live (“triplo, ho ancora alcune date con Stefano…“) vissuto in parallelo, come una sfida, come un viaggio pieno di senso e senza una meta. O forse sì, la scoperta di una nuova Irene, che si piace nella nuova veste di cantautrice, giunta alla sua personale maturità artistica…

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Stasera Recanati, si parte! Un percorso nuovo per te?

La cosa che conta è la mia crescita personale e fare progetti paralleli è una roba che viaggia in quest’ottica, davvero molto stimolante. Amo la sperimentazione, il lavoro: è un doppio live, quasi triplo, perché avrò altre due date con Bollani e tutto questo per me per me è un arricchimento. Sembra un mosaico composto da pezzi lontani tra loro, ma non è così…

Due, anzi tre, tour in uno: diventerà un dvd natalizio?

Non c’avevo pensato, potrebbe essere una bella idea. Ormai, grazie ai computer si registra tutto, anche solo per fare archivio. Del resto, la musica è bella da vedere e oggi risulta parecchio interessante sfruttare il web e tutte le sue possibilità.

Sanremo 2000, arrivi seconda con Fazio alla conduzione: Sanremo 2014, dimmi la verità, è la volta buona…?

Beh.. Ora sto pensando ai live, non corriamo. Sono nata al Festival, Fazio è molto bravo.. Chissà…

Tra poche ore Recanati, là dove nacque “Musicultura”, Festival d’autore: secondo te i talent show rischiano d’impoverire la canzone d’autore?

In Italia sembra che non ci siano alternative a questo tipo di sistema: le case discografiche, gioco forza, hanno sposato la tendenza ad “acchiappare” quel che di buono esce fuori da X-Factor o Amici. In giro ci sono anche dei rock contest di ottimo livello, ma il settore è in crisi e la musica d’autore non può che essere penalizzata da tutto ciò: un autore necessita di tempo per farsi notare e apprezzare, adesso il tempo è sempre meno…

Per Tiziano Ferro hai scritto una bellissima “Paura non ho”: se dovessi scrivere per una donna, avresti una preferenza?

A me piace il dialogo, il confronto, la collaborazione. Nel prossimo disco, rispetto al passato, ci saranno anche alcune cose scritte da me. Il brano che hai citato è stato il classico esempio della fortuna del principiante: la mia casa discografica non vedeva quel pezzo adatto a me, poi è arrivato Tiziano e mi ha onorata di quell’incisione. Per chi vorrei scrivere? Per Irene Grandi!

Nel tour “Cinecittà” c’è molto cinema, con le grandi colonne sonore…

Alla base del progetto c’è Stefano “Cocco” Cantini, sassofonista, che ha messo insieme una stupenda formazione con Rita Marcotulli al pianoforte, Alfredo Golino alla batteria e Ares Tavolazzi al contrabbasso. Io volevo dare peso alle colonne sonore: adoro la musica evocativa, e il cinema stesso è da sempre una delle mie grandi passioni. Il repertorio è enorme, volevamo unire il jazz alle belle canzoni…

Tipo?

Tanta roba! (ride) Andiamo dai film di Woody Allen a brani come “Girl you’ll be a woman soon” di Neil Diamond, uno dei pezzi cardine di Pulp Fiction. Non mancheranno canzoni italiane tratte da film italianissimi, come “Quando” del grande Pino Daniele.

Da “Cinecittà” a “Come non mi hai vista mai”…

Sarò sul palco con una band tutta fiorentina (al basso e contrabbasso Pietro Spitilli, alla batteria Fabrizio Morganti e alle tastiere Tiziano Borghi), in cima alla quale troverò il preziosissimo Saverio Lanza, co-autore del mio ultimo inedito e con un ruolo importante per le cose che farò da ora in poi…

Come si comporta tuo nipote, suona ancora? Ora ha 16 anni, vero?

Carinissimo lui! Mi fa piacere che tu lo conosca! Sai, sono arrivati terzi ad un contest fiorentino, “Emergenza rock”. La band si chiama “Beyond the garden” e secondo me ne sentiremo parlare molto presto.

Chiudo: mi dici quale canzone amavi da ragazzina e ancora oggi ti ritrovi a fischiettare nei momenti di relax?

Mmmm.. Bella domanda, mi tocca andare indietro nel tempo, penso che questo brano abbia quasi 30 anni: “The Sweetest Taboo” di Sade. Mi è sempre piaciuta, per l’atmosfera, per la melodia, per il videoclip. Credimi, è una di quelle che amavo di più, ieri come oggi.

(foto by OTRLive)