Fabri Fibra e la canzone contro Valerio Scanu: il rapper condannato per diffamazione

Fabri Fibra è stato condannato per diffamazione ai danni di Valerio Scanu a causa di una canzone in cui non usa termini molto carini nei confronti del collega. Come ha commentato il rapper la sentenza? E cosa ha detto invece il cantante sardo?

Nel brano A me di te del 2013 Fabri Fibra non usa belle parole nei confronti di Valerio Scanu: “in realtà è una donna”, “Gli ho abbassato i pantaloni e sotto aveva un tanga e quattro assorbenti, giù le mutande, liquido fuori da questo glande, tira su tutto come le canne: mi sono fatto Valeria Scanner!”. Queste frasi non sono piaciute di certo al cantante sardo e così il rapper è stato accusato del reato di diffamazione. Come riporta il sito milano.repubblica.it la sentenza può considerarsi definitiva visto che sono trascorsi i termini per ogni eventuale impugnazione e così accoglie l’impostazione del pubblico ministero Silvia Perrucci, della procura di Milano, secondo cui Fibra “quale autore del brano A me di te inserito nel suo cd dal titolo Guerra e pace offendeva Scanu”.

Secondo i legali di Scanu Ugo Cerruti e Paola Castiglione le espressioni usate da Fabri sono diffamatorie in maniera oggettiva: “La musica è libertà, ma insultare squallidamente una persona non è musica e non è arte. Ognuno è libero di manifestare liberamente il proprio pensiero, non di offendere e diffamare una persona”. Si tratta della prima sentenza in assoluto nel nostro Paese che vede la condanna per diffamazione di un rapper.

Nessuno dei due ha ancora commentato la vicenda. Tra l’altro negli ultimi tempi entrambi sono stati protagonisti di alcune polemiche: Fabri nei riguardi di Gianluca Grignani (LEGGI ANCHE: FABRI FIBRA SPARA A ZERO SU GIANLUCA GRIGNANI, LA RISPOSTA DEL CANTAUTORE) e Valerio in quelli di Maria De Filippi (LEGGI ANCHE: VALERIO SCANU ESCLUSO DAL COCA COLA SUMMER FESTIVAL, NUOVO SFOGO CONTRO MARIA DE FILIPPI).

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