Velvet Music ha incontrato Arisa in occasione del suo Instore Tour a Roma (TROVATE IL VIDEO DELL’INTERVISTA IN FONDO A QUESTO ARTICOLO): l’artista ha parlato del suo rapporto con i fan, della partecipazione al Festival di Sanremo, del nuovo album, del tour e della sua amata Basilicata.
Arisa ha partecipato alla sessantaseiesima edizione del Festival di Sanremo con il brano Guardando il cielo, scritto per lei da Giuseppe Anastasi. La quinta volta per lei sul palco dell’Ariston dopo la vittoria nella categoria Nuove Proposte nel 2009 con Sincerità, Ma l’amore no del 2010, La notte del 2012, il trionfo con Controvento nel 2014 e l’esperienza come “valletta” nel 2015. Guardando il cielo è anche il titolo nel nuovo album di inediti uscito il 12 febbraio e per l’occasione l’artista è impegnata con un Instore Tour in giro per l’Italia. Velvet Music ha incontrato la cantante in occasione della tappa romana alla Feltrinelli (l’intervista è stata realizzata presso il Mahalia Wine Bar). Nel corso dell’evento Rosalba (questo il suo vero nome) ha interagito molto con i fan con il supporto della conduttrice Maria Cristina Zoppa che ha moderato l’incontro (di seguito alcuni scatti in esclusiva).
Com’è andata?
E’ andata molto bene, ho ricevuto la mia dose di affetto giornaliera che quasi un po’ mi fa svenire. Sai quando soffri di labirintite? E’ bello incontrare i fan, ma dovrei farlo a piccole dosi!
Però ti piace interagire molto con loro…
Loro sono fantastici! Ci tengo molto alle persone che mi danno la possibilità di fare questo lavoro. Se io non cantassi veramente non sarei felice e quindi sono grata e mi va che stiano bene. Per questo ogni disco che faccio spero sia quello giusto per loro.
E tirando le somme del Festival di Sanremo 2016?
E’ andato benissimo perché ho assecondato il mio intento, ossia quello di far ascoltare “Guardando il cielo” a più persone possibili. Si tratta di una canzone scritta per la gente e soprattutto per sollevare gli animi. Dice di avere fiducia nel futuro. Dice che nessuno può avere la presunzione di sapere come andrà domani, quindi non possiamo svegliarci già arrabbiati la mattina. Dobbiamo accogliere il giorno ed andare verso di lui con un atteggiamento positivo, perché poi è quello che cambia le cose. La positività cambia le cose.
Non avevi paura che questa canzone potesse essere fraintesa? Già prima dell’inizio del Festival ci sono stati alcuni problemi per quanto riguarda la trascrizione esatta del testo…
“Tanto a cosa serve a un uomo svegliarsi e dire che oggi non andrà” (mentre su alcuni siti è apparso “Tanto a cosa serve un uomo svegliarsi e dire che oggi non andrà“, ndr). Purtroppo non posso controllare tutto. Non è “a cosa serve un uomo“, perché detto da me sarebbe un’eresia. A me gli uomini servono (ride, ndr)! E’ stata una brutta cosa per me, perché quando le cose non vengono riportate in maniera giusta mi dà fastidio. Comunque non pensavo che la canzone potesse essere fraintesa, parto sempre dal presupposto che le cose fatte sinceramente, con pulizia e con voglia, secondo me, hanno sempre un loro posto. Le persone che l’hanno compresa ed amata hanno un cuore aperto per riceverla. Non ho paura. Io vado avanti.
Nel disco c’è una canzone che si chiama “Gaia” che ha visto la collaborazione di Carlo Ubaldo Rossi prima della sua scomparsa. Com’è stato lavorare con lui?
L’arrangiamento che sentite è stato realizzato da Carlo prima che lui andasse via, poi però è stato modificato dai miei produttori, dalle persone che si sono occupate di questo disco, Giuseppe Barbera e Niccolò Fragile. In realtà c’è una versione originale che presto troverò il modo di farvi avere e che è proprio il provino di Carlo che è molto bello. Grezzo, ma bello. “Gaia” parla del rispetto per la Terra, per gli animi puri che sono assediati da quello che resta dell’umanità, dal senso umano della vita. E’ un casino ragazzi (ride, ndr)! I testi sono molto impegnati e dovremmo parlarne per ore ed ore. Per questo lascio a voi l’interpretazione.
Come dicevi tu, la canzone parla della Terra in senso più ampio. Invece la terra natale quanto influenza la tua musica?
Influenza la mia vita! Credo molto nella ciclicità che ci insegna la Terra, anche per orientarmi nella vita. Se tu semini sorrisi e voglia di vivere, la vita verrà verso di te. Questo è importante. La Basilicata è densa di natura e di bellezza ed io sono felice ed orgogliosa di essere lucana.
Per quanto riguarda il tour invece cosa dobbiamo aspettarci?
Adesso è un po’ troppo presto per capirlo. Sicuramente spero che ci sarà dell’ottima musica e tanta voglia di condividere insieme un momento da ricordare. Per sempre.
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