Parlare con Francesca Monte e Pietro Iossa, meglio noti come i Komminuet, ti fa volare dietro i loro sogni, immagini, suggestioni, progetti. Ti lasci contagiare da quell’entusiasmo straripante e li segui nel flusso di pensieri e racconti, perché, diciamolo, è bello affacciarsi in quel mondo fatto di note, ispirazioni e storie di vita. E’ utile a capire chi sono questi ex concorrenti di X-Factor. Giovani, innanzitutto: 17 anni lui e 27 lei, eppure hanno le idee chiare e un solido curriculum artistico alle spalle, un livello di consapevolezza e decisione insolito per due ragazzi della loro età. Sarà che X-Factor 8, a cui hanno preso parte nel 2014, è stata un’esperienza significativa sì, ma non l’unica che abbia contribuito a farli crescere. Prima c’è stata tanta gavetta, studio, concerti, altri talent. Pietro, infatti, si dedica alla musica da quando era praticamente un bambino, specializzandosi, tra le altre cose, nell’uso della beatbox, e la stessa Francesca ha iniziato la sua carriera da giovanissima, approfondendo lo studio e l’esperienza sul campo non solo in Italia ma anche in giro per il mondo, tra Emirati Arabi, Svizzera e Stati Uniti. Ricordiamo che ha avuto anche un’esperienza a The Voice of Italy. Ma vediamo cosa ci hanno raccontato circa il loro lavoro passato, presente e futuro.
Su cosa state lavorando in questo momento?
F: Stiamo dando priorità all’album: vogliamo raccontare la “nostra storia” e non ci arrenderemo. Vogliamo mandare messaggi importanti ai giovani: se puoi salvare anche solo una vita grazie alla musica, è giusto provarci il più possibile. Per questo siamo anche molto attivi sui social: ricerchiamo il contatto con il pubblico, con la nostra komminuety, ovvero con chiunque condivida con noi la filosofia che c’è dietro il nostro nome, Komminuet, dal latino “comminuo”: rottura degli schemi. Komminuet è un progetto che deve crescere insieme ai nostri fan, ma abbiamo anche percorsi che proseguono come solisti. Pietro non esclude neanche il mondo del cinema, per esempio!
P: Sì, studio cinematografia, è l’altra mia grande passione. Seguo un progetto di music live e video. La priorità è Komminuet, ma lavoriamo anche singolarmente.
Avete programmato qualche concerto?
P: Dopo X-Factor abbiamo già iniziato a girare, con concerti strutturati in modo personale. Portiamo sul palco uno spettacolo che potrei definire unico e lo facciamo non solo in Italia ma anche all’estero: Oslo, Miami, Londra, Dublino…ma concerti in Italia e oltre confine ne facevamo già prima del programma. Il nostro show è particolare: la musica che si ascolta è davvero live, io ho sul palco delle loop station, sintetizzatori, chitarre, tutto il necessario per delle jam session con musicisti di alto livello. Francesca è l’unica che mi asseconda in questo (ride)
F: …e poi il 7 febbraio saremo sul palco con Emma Morton! (all’inaugurazione della discoteca Phoenix Reload a Borgo a Mozzano, Lucca n.d.r)
Avete da poco fatto uscire il video di Domenica (GUARDA QUI). Come nasce questo pezzo, che parla fondamentalmente d’amore?
P: Siamo gli autori del brano, prodotto da Luca Rustici, che è partito da una base reale, ma è aperto a diverse interpretazioni per chi l’ascolta, non per chi lo sente. Può rispecchiare le esperienze del pubblico o risvegliarne ricordi. Abbiamo fuso beatbox, chitarra, cajòn, rap, canto.
F: Il video, per altro, curato nella regia da Mauro Russo, è stato girato nella mia città natale…Salerno!
A proposito del video, Francesca, so che sei diventata testimonial Puma come simbolo della donna hip hop, tanto che nel video di Domenica indossi degli abiti della Leisure Capsule Collection per Aw Lab (tutti i dettagli su Velvet Style)
F: Sì, abbiamo unito vari stili basic di Puma con lo stile più propriamente hip hop, per una collezione nuova, fresca e molto colorata. Infatti la Puma è anche sponsor del video.
Come avete vissuto la vostra eliminazione a X-Factor?
F: Non ce l’aspettavamo. Portavamo un pezzo che sentivamo nostro, abbiamo avuto una standing ovation…Morgan è stato un giudice duro, ma ci ha anche fatto crescere. Ci ha sempre aiutato a fare un’interessante rilettura dei brani e a farli nostri.
Quest’anno sembra essersi creato un bel clima tra i concorrenti (stando anche alle parole di uno di loro, Diluvio, durante la nostra intervista con lui…)
F: Assolutamente! Anche ora abbiamo una chat stra-privata dove arrivano più di 50 notifiche al giorno! Ma ci vediamo anche fisicamente tra Milano, Firenze…in giro per l’Italia! In fondo è bello condividere insieme l’amore per la musica e i sogni.
Perciò seguirete anche Lorenzo Fragola nella sua avventura a Sanremo 2015?
F: Ovvio! E’ unico nel suo genere e ha un grande talento. Ma siamo fan anche di Madh, Ilaria, Emma…davvero di tutti! Per arrivare a X-Factor devi possedere “qualcosa”, poi, certo, c’è chi ha più fortuna e chi meno, sopratutto quando si tratta di dover affrontare le case discografiche.
Cosa consigliereste a chi vuole provare ad affrontare un talent?
F: Che è importante scrivere i propri brani, le cover possono contare ma fino a un certo punto. I talent sono un punto di partenza, poi devi saper volare con le tue ali. Comunque prima di arrivare a X-Factor abbiamo fatto tanta gavetta, il che ci ha permesso di avere una consapevolezza diversa rispetto a chi si ritrova davanti alle telecamere senza tanta esperienza.
Com’è nata la vostra amicizia?
F: Ci siamo conosciuti nel novembre del 2013, ero coach di un talent in Campania e lui era l’amico di uno dei giudici. Da lì il rapporto si è rafforzato, sono nati i nostri pezzi e poi per caso siamo andati a X-Factor. All’inizio neanche sapevamo se volevamo davvero andarci. Ogni volta che superavamo un step ci dicevamo: ok…andiamo avanti!
Siete molto diversi tra di voi: artisticamente, come esperienze di vita…
P: Siamo diversi ma anche molto uguali e sì, ci sono scontri, ma è da questi che nasce sempre qualcosa di interessante. Siamo particelle che si attraggono e respingono e più ci scontriamo più abbiamo motivi per scrivere! So che può sembrare un ragionamento autolesionista – ride – ma funziona! C’è qualcosa che ci lega e da tutto ciò che ci accade prendiamo il positivo e lo usiamo per il nostro lavoro.
Chiariamo un dubbio che sarà venuto in mente a molti spettatori e facciamo un po’ di gossip: quindi voi non siete fidanzati, giusto?
P: Ci amiamo…ma artisticamente! Siamo molto amici e condividiamo la passione per la musica
Cosa possiamo aspettarci dal vostro album?
P: E’ il momento di far capire davvero chi siamo: con un programma televisivo è un po’ come se venissi solo presentato, poi tocca a te mostrare qualcosa di più. Ci sono diversi stili musicali, dall’old school al new school. Però siamo aperti a tutto. Personalmente sono amante dell’old school, per esempio, ma la mattina ascolto Bach! Amo tutta la musica. Ci sarà comunque un sound innovativo, anche se rimarremo sempre orientati al pop. Siamo in Italia…il mercato ancora non è aperto a trasformazioni eccessive e per avere accesso al grande pubblico devi in qualche modo allinearti agli altri artisti, in linea generale.
F: Ci lasciamo ispirare da rap, R&B, soul ma ci piace anche “trasformarci”: la musica è sperimentazione.
Quali tematiche tratterete nell’album?
F: Non possiamo assolutamente parlarne!
P: (ridendo) Dai, qualcosa possiamo dirla…ok, anticipo solo che ci sarà una parte dedicata ai poeti a caso, quelli che non sanno come buttar giù quello che hanno dentro se non con la musica. Ma lo tratteremo in un modo insolito, con un intreccio di parole molto particolare.
Quando uscirà il disco?
F&P: Anche domani! (ridono) C’è ancora del lavoro da fare, ma sicuramente prima dell’estate.
Avete tantissimi progetti, sia come gruppo che singolarmente presi: la musica, il cinema…cosa vi manca? La letteratura? Avete in mente di scrivere un libro, magari?
F&P: In realtà sì, abbiamo pensato anche a quello! Abbiamo buttato giù qualcosa ma procede lentamente, anche perchè non sarà facile trovare una casa editrice pronta a pubblicarci. Ma andiamo avanti comunque: siamo molto determinati.
Il primo concerto a cui avete partecipato?
F: Vasco Rossi a Salerno
P: Quello di un artista londinese, Gold Panda.
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