Ne è passato di tempo, il conto adesso fa 14. “All I Want Is You” sul palcoscenico del Teatro Ariston, Sanremo (2000, appunto). Bono e The Edge, da una parte, Luciano Pavarotti e Fabio Fazio dall’altra. La storia si ripete. Milano, Che Tempo Che Fa: il conduttore savonese accoglie cantante e chitarrista, storia del pop/rock internazionale. Giunti in Via Mecenate poco dopo le 16 di ieri: ad attenderli moltissimi fan, alcuni dei quali assiepati fin dalle otto del mattino. Occasione è la presentazione ufficiale del nuovo disco, “Songs of Innocence” – per la prima volta assoluta in TV – dopo l’evento Apple dello scorso mese. Bono, The Edge e un album che arriva a 5 anni di distanza da “No line on the horizon”. Curioso il faccia a faccia tra tra Fazio e il frontman: “Fazio è così calmo che dovremmo chiamarlo Mr Valium“, dice Bono, ma è solo un’espressione in superficie, molto più accattivanti sono i ricordi di Joey Ramone e, soprattutto del nostro Big Luciano…
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Tra Apple e polemiche
Gli U2 hanno partorito un buon disco, vale lo stesso discorso fatto per Springsteen un po’ di mesi fa: non è facile mettersi in discussione, quando hai fatto tante cose buone, non è facile ripetersi, non è facile piacere a tutti, sempre. Bono e The Edge raccontano a Fabio Fazio la loro nuova ‘creatura’, definendola “la nostra ‘Quadrophenia’ (album degli Who, ndr.), un ritorno alle origini, un’autobiografia“. Parole e musica a Che tempo che fa, il tutto impreziosito da “Every breaking way” in anteprima mondiale. Il nuovo album arriva oggi in formato fisico, cd e vinile: “Songs of Innocence” si sgancia così da iTunes ed Apple, da quel lancio gratuito così chiacchierato. C’era da aspettarselo. E Bono risponde così…
“Pavarotti? Un vero cantante, diceva mio padre…”
“La nostra è un’epoca di musica gratis rubata, Apple ha combattuto sempre per far pagare la musica e retribuire gli autori. Abbiamo fatto un accordo, ci siamo fatti pagare il disco da loro e, così, è stato messo a disposizione nelle librerie della gente“. Molto chiaro il frontman degli U2. Come detto in apertura, piacevole è il suo ricordo di Joey Ramone (“Quando l’ho sentito cantare, tutto è cambiato“) e, soprattutto, Luciano Pavarotti: “Ricordo quando andai da mio padre e gli dissi che avevo conosciuto Pavarotti. Lui replicò: Come è stato parlare con vero cantante…?“. Nel complesso, un’intervista lineare, nella norma, con musica intensa, di qualità. Ad avercene di U2.
(foto by facebook)
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