Pesanti ingiurie ‘lanciate’ dal palcoscenico verso uno spettatore piuttosto esuberante. In aggiunta, pare, percosse per mezzo del microfono (sul cranio del malcapitato). Per questi motivi – legittimi – il noto rapper Fabri Fibra dovrà sborsare – come risarcimento – una cifra pari a 2.000 euro. Così ha deciso il giudice spezzino. I fatti – approfondiamo in seguito – risalgono all’estate del 2011: Tarducci era in concerto a Santo Stefano Magra (nello spezzino, appunto), dopo una ventina di minuti dall’inizio dello show avviò un alterco con uno spettatore che mostrava di non gradire i testi delle sue canzoni. Sono trascorsi tre anni, all’epoca fu questa la versione del rapper di Senigallia: “uno spettatore ‘esuberante’ fin dai primissimi secondi del concerto ha ritenuto opportuno disturbare, pur avendo pagato il biglietto, con gesti e insulti, l’andamento del concerto e gli altri presenti per almeno 20 minuti buoni” (…). Solo una parte delle dichiarazioni rilasciate al quotidiano Il Secolo XIX, leggiamo il resto dopo il video…
Insulti a uno spettatore, Fabri Fibra condannato
“Dopo venti minuti ho dovuto però purtroppo interrompere il live richiedendo in modo esplicito al microfono l’intervento della sicurezza: ma ancora una volta la mia richiesta è stata inutile e ho dovuto addirittura scendere dal palco per confrontarmi con lo spettatore di cui sopra in prima persona e mostrare finalmente ad una sicurezza un po’ vaga chi fosse effettivamente l’elemento di disturbo…“.
Quello di Fabri Fibra a Santo Stefano Magra non è stato il primo e non sarà l’ultimo episodio ‘da concerto di rapper americani’. Il più classico duello, per una volta non virtuale, tra contestatore-hater e star pluri-celebrata…
Sempre restando ai fatti del luglio 2011, il contestatore – assistito dagli avvocati spezzini Gabriele Capetta e Jacopo Alberghi – andò a farsi visitare al pronto soccorso e, alcuni giorni dopo, presentò una querela con l’accusa di lesioni e ingiurie. La procura chiese, e ottenne, il rinvio a giudizio. Alla fine per Fabri Fibra è arrivata un’assoluzione, ma solo per quanto riguarda le presunte ingiurie, invece – per la microfonata sferrata sulla testa del suo interlocutore, dovrà pagare: mille euro alla parte offesa, alle quali se ne aggiungeranno altrettanti per le spese processuali.
(foto LaPresse)