Voce e chitarra. Voce e piano. Oppure, solo al microfono, con la band alle sue spalle. Damon Albarn è stato, per una sera, Imperatore di Roma: fan entusiasti sotto il palco dell’Auditorium, serata fresca e un immenso insieme di cuori caldi. Lui, leader dei mitici Blur e mente dei Gorillaz fa di tutto (e ci riesce) per conquistare l’affetto del pubblico: non si tira indietro, porta avanti la sua scaletta – ottimamente assortita – concedendo alla folta platea alcuni tra i suoi ultimi brani (segnaliamo, tra gli altri, “Mr Tembo”, “Heavy seas of love” e “You and me”) e rispolverando qualcosa di “antico”. Albarn è un artista libero, colmo di anime differenti tra loro: musicista di livello, intrattenitore quasi perfetto, da applausi quando – mentre si esibisce nel brano “Clint Eastwood” – invita gli spettatori a salire sul palco…
Damon Albarn: delirio a Roma
“I ain’t happy, I’m feeling glad.. I got sunshine in a bag.. I’m useless but not for long.. The future is coming on“. Invasione di campo, anzi di palco. Ebbene sì, perché sulle note di “Clint Eastwood” (insieme con il rapper ghanese M.anifest), i fan di Damon Albarn non resistono al suo richiamo, alle sue mani tese, e salgono sul palco: protagonisti per una sera, per la magia di pochi minuti.
La Cavea del Parco della Musica diventa lo spazio di tutti e tutto è molto bello. Forte è la voglia di ballare e divertirsi, di essere liberi, liberi come l’ex Blur. La 46enne icona del pop britannico, in tour con il suo album solista “Everyday Robots”, ha praticamente spruzzato dell’acqua addosso alle persone delle prime file, mostrando serenità e divertimento. Addirittura, narrando il suo primo bacio a una ragazza quando era venuto in vacanza non troppo lontano da qui, sul Lago Trasimeno…
Un po’ di Blur (e un po’ no)
Come detto in apertura, la setlist proposta da Damon Albarn è profondamente radicata nel presente: c’è un album solista (di elevata qualità) da promuovere, ma impossibile è dimenticare completamente i propri trascorsi. I suoi Blur sono l’ombra di un evento piacevole e ricco di energia, forse per questo – a un certo punto – i successi della band inglese fanno capolino sul palcoscenico di Roma. Ecco che “Out of Time” e “All Your Life” trovano spazio alla fine del concerto, prima dei bis, prima di “End Of A Century”, altra hit della storica formazione brit-pop. Il futuro ha un cuore antico, mai dimenticarlo. Applausi.
(foto by facebook)