Non si è mai abituati. Lo scrive il fan, l’addetto ai lavori, l’uomo della strada. L’espressione è cara a chiunque, soprattutto quando – a soli 70 anni – ci lascia una leggenda della musica internazionale. Di tutti i tempi. E’ morto Bobby Womack, soul man americano alto profilo: aveva debuttato negli anni ’50, al momento non si conoscono le cause del decesso. Womack è diventato famoso con la canzone “It’s all over now”, ma la sua carriera ha preso il via definitivamente con il brano “Looking for a love”. Primi passi al fianco dei suoi fratelli e, più avanti, con il gruppo The Valentinos. Per lui collaborazioni con molti artisti famosi, fra gli altri anche Aretha Franklin e Wilson Pickett. A proposito di leggende. Il soul man era malato di cancro e del morbo di Alzheimer ed aveva lottato contro la dipendenza dalla droga: nella sua carriera aveva raccolta un’infinità di estimatori, dal regista Quentin Tarantino al cantante Damon Albarn…
Ciao, Bobby
Bobby Womack era nato a Cleveland, nell’Ohio, in una famiglia di musicisti. Di qui la nascita della band ‘a conduzione familiare’ “The Womack brothers”. Artista di elevato spessore, capace anche di scrivere perle per i suoi colleghi: ricordiamo, a riguardo, brani R&B come “It’s all Over Now”, cantata poi dai Rolling Stones. Negli ultimi tempi, nonostante le avverse di salute, Bobby stava preparandosi a una tournée in Europa. Come accennato in apertura, Damon Albarn era stato – recentemente – tra i suoi più acclamati sostenitori.
Un po’ di storia: la stima di Quentin Tarantino
Gli anni ’70 furono per Bobby Womack un periodo decisivo, oltre che commercialmente fortunato. A tal proposito, si segnalano produzioni sul genere funk, soul, pop, senza contare canzoni inclini alla ‘disco’, da “Lookin’ for a love” a “Woman’s gotta have it”, sino a “Harry hippy”. In parecchi riuscirono ad apprezzarlo anche al cinema: più d’una incursione, infatti, nel campo delle colonne sonore (indimenticabile “Across 110th Street”, title track ripresa poi da Quentin Tarantino per il suo film “Jackie Brown”). Vediamo, di seguito, i titoli di testa della celebre pellicola:
Nuovo disco
Un album incompleto. Sì, perché la rinascita artistica di Bobby Womack coincise – tempo fa – con l’incontro con Richard Russell della XL Recordings, oltre che con il già citato Damon Albarn. Nel 2012 confezionarono a sua misura un disco elettro-soul intitolato “The bravest man in the universe” (a sottolineare il grande coraggio di Bobby). Incompleta la sua opera più bella, perché al momento della morte l’artista di Cleveland stava lavorando al progetto “The best is yet to come” (titolo provvisorio), in collaborazione con Stevie Wonder, Rod Stewart e Snoop Dogg. Niente da fare, il destino non è sempre una banca affidabile.
(foto LaPresse)