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Greta Manuzi: “Rap? Emis Killa mi piace molto, vorrei lavorarci…” [INTERVISTA]

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E’ mezza matta e, fidatevi, è un gran complimento. Saranno le sue origini romagnole, ma Greta Manuzi lascia esplodere sempre l’istinto dei suoi 23 anni. Ti viene addosso come il solleone di ferragosto, magari in un ‘bagno’ di Cesenatico. Il 9 maggio, venerdì, parte da Roma (Jailbreak Live Club, Via Tiburtina) un lungo ed entusiasmante giro di concerti, “Ad ogni costo Tour”, che prende il nome proprio dal suo album. Giovanissima, ma con una buona gavetta alle spalle (nasce rock con i suoi Aison, passa al melodico di Amici e torna al rock con alcune punte di elettro-pop), ha dalla sua un notevole entusiasmo, oltre ad una numerosa flotta di fan che lei stessa non esita a definire “guerrieri“.
Premiata ai recenti Velvet Awards (LEGGI QUI) come Best Talent 2013, spende belle parole per colleghe più ‘mature’, come Malika Ayane e Giorgia, non nasconde una certa strizza per la tournée che sta per partire e continua a sperare in quel sogno chiamato Sanremo. Sarà il 2015 la volta buona? Rock, pop ed elettro-pop, dicevamo: nella sua carriera potrebbe arrivare presto un featuring rap: in cima ai suoi desideri sembra esserci Emis Killa

Partiamo da qui: per i lettori di Velvet Music sei “Best Talent 2013”. Parliamone…

Credimi, sono felicissima! Mi sento molto fortunata ad avere dei fan così: non sono persone normali, sono guerrieri, macchine da guerra! Ringrazio voi per la nomination e tutti loro per la passione: quando esci da un talent show come Amici pensi di perdere quel pubblico, invece è tutto diverso. Ed è bellissimo!

Una parola sugli altri vincitori degli Awards: nell’ordine, Annalisa, Negramaro, Malika Ayane, Giorgia e Lorenzo Jovanotti

Annalisa è la delicatezza, i Negramaro mi fanno pensare ai colori, anzi, ai fuochi d’artificio! Malika è la finezza allo stato puro, mentre con Giorgia mi tocchi sul personale, la adoro: per me lei è la signora della musica. Su Jovanotti che dire? E’ il Peter Pan della situation…!

Venerdì 9 ci vedremo qui a Roma, al Jailbreak: mi parli un po’ di questo tour?

Me la sto facenbdo sotto, giuro! (ride) Ci sta, penso sia meglio così, anche perché se finisce l’adrenalina, poi tocca cambiare lavoro, l’ho sempre pensata così. Vivo uno stato d’agitazione, ma so anche che mi divertirò da matti: stiamo provando da parecchio tempo, in scaletta ci saranno anche delle cover, sarà uno spettacolo molto animato, ma niente ballerini. La mia presenza sul palco basta e avanza!

Sarà per la presenza degli Aison, ma sono certo che il pubblico vedrà la Greta più rock: è questa la tua direzione?

Assolutamente sì. Per il resto, tutto è scuola, conoscere altri generi, altre sonorità, è estremamente formativo. Soprattutto a 23 anni credo sia impossibile chiudersi a riccio, bisogna studiare, migliorarsi continuamente. Sperimentare è una pratica che mi affascinerà sempre…

“L’amore non è fidarsi”, ultimo singolo e ultimo videoclip: raccontamelo

Se n’è parlato tanto, soprattutto in rete, a volte anche a sproposito. Velvet non c’entra, anzi ho molto apprezzato quello che avete scritto. Io sono molto aperta, ognuno pensi quello che vuole… Di base, non ho mai amato le classiche storie d’amore, qui ho provato a cantare l’amore universale, con gli occhi e i pensieri di una ragazza di 23 anni. E avere accanto la mia migliore amica non poteva che essere d’aiuto.

Il pubblico, adesso, si aspetta qualche featuring: se potessi scegliere, preferiresti un rapper o un grande cantautore?

Sul rap ho tante idee, è un genere che – a suo modo – sa trasmettere emozioni e sentimenti. Stimo molto Marracash ed Emis Killa: con quest’ultimo mi piacerebbe davvero collaborare, è giovane ma ha già dimostrato il suo grande valore.

Amici: stai guardando qualche puntata?

Lo ammetto: no! (ride) Un po’ per gelosia un po’ per altri motivi: preferisco evitare, è come una calamita al contrario. Qualcosa ho guardato, qualcosa ho letto, Moreno sta andando alla grande e sono felice per lui, perché oltre ad essere un bravo ragazzo, è diventato anche un amico.

So che avevi tentato la carta Sanremo: ci riproverai nel 2015 con Carlo Conti? Del resto, avete condiviso lo stesso palco, a Capodanno…

“Due come tutti” sarebbe stata una bella carta da giocare su quel palcoscenico, avrebbe mostrato la Greta più vera. Proprio quest’anno non hanno voluto quelli dei talent show, porca miseria! Scherzi a parte, sono già molto carica, inseguirò ancora quel sogno: sai, al Festival mi lega un valore affettivo, ho tutte le videocassette del passato!

Il 9 il tuo concerto a Roma, il 10 Emma in finale all’Eurovision: che le diciamo?

Le auguro tutto il bene di questo mondo, non potevano scegliere un’artista migliore per rappresentare i colori del nostro paese. Lei è fresca, genuina, brava, talentuosa… biondissima! La migliore in questo momento: tra l’altro, mi ha dato una grande mano, ha contribuito a farmi crescere, maturare. In tv alcune cose non si vedevano e anche dietro le quinte – credimi – le sue parole erano utilissime.

Chiudiamo con la lettera V: prima Verdiana, sai che per i fan voi due siete come due partiti politici?

(ride) So che i fan sono sempre sul piede di guerra, sì: ognuno di loro difende il proprio ‘beniamino’, ma non trovo nulla di nuovo, succedeva anche negli anni ’60. Guarda, con la musica non bisognerebbe scontrarsi: ora il talent è finito e sia io che lei seguiamo il nostro percorso. Basta guerra, non fa bene alla nostra salute e neppure a quella dei fan..! (ride ancora)

L’altra V è Vasco: un anno fa mi avevi detto di voler lavorare al suo fianco. Insegui ancora questo sogno?

Intanto, ho avuto il piacere e l’onore di lavorare con Roberto Casini che è uno degli autori storici di Vasco. Per il resto, non so… Credo che gli idoli debbano essere tenuti a distanza: stai tutta la vita dietro a qualcuno, poi te lo trovi di fronte e ti crolla un mito. Con Vasco non accadrebbe lo so, ma per adesso tengo i piedi per terra.

(foto ufficio stampa)

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