In piedi per Nelson Mandela, scomparso ieri sera all’età di 95 anni: vita spesa per gli altri e consegnata alla storia. Ora parliamo di musica. Contenti tutti, o quasi: il caso vuole che la finale di X-Factor 7 (il prossimo 12 dicembre, con una ‘montagna’ di ospiti) metterà d’accordo tutti, con un concorrente a testa per ogni giudice. Vera par condicio, massimo rispetto per il decoubertiano inno alla partecipazione. Riepilogando, dopo l’eliminazione (annunciata, suvvia) di Andrea, la griglia è così schierata: Violetta (Mika), Michele (Morgan), Aba (Elio) e Ape Escape (Simona Ventura). E stata proprio la bella Chiara Gallana ad avere la meglio sul gigante mezzo campano e mezzo talebano (per la barba, s’intende), dimostrando ancora una volta ottime doti sceniche e una voce molto potente: diciamola tutta, il cognome ricorda quello della Galiazzo, le potenzialità vocali sono anche superiori e si adattano bene sia all’inglese che all’Italiano. Giusto portarla in finale.
Favorito resta sempre Michele Bravi, nonostante l’inedito scritto da Tiziano Ferro sia stato interpretato in maniera un po’ troppo ‘pulita’, mentre Violetta è in sella alle quote Snai, ma secondo noi ancora acerba per vincere una competizione del genere. Ape Escape: no, non vinceranno. Ma Tony sarebbe perfetto per i nuovi Nomadi. Meriterebbero il Premio della Critica, ma a Sky ragionano in maniera diversa.
Inediti questi sconosciuti
Nessuna canzone al primo ascolto è in grado di convincere. X-Factor, da questo punto di vista, va peggio di Sanremo: la storia del Festival ci ha abituato a canzoni immediatamente amabili, qui la musica è ben diversa. Andrea canta “Venerdì”, piace subito e subito si capisce che sarà il sacrificato della serata: ci si aspettava più beatbox, niente da fare. E’ un po’ come l’ukulele di Violetta, averlo e non suonarlo: un vero peccato. La tenera Zironi convince con “One” degli U2, molto meno con il suo singolo, ballata country che in italiano rende davvero poco…
Parentesi. Una Katy Perry bucolica, anzi, infiorata, è la vedette della serata: dopo la giungla di Roar, si presenta all’X-Factor Arena con una veste parecchio colorata. Definitela pure pittoresca. Poco più di tre minuti, ospitata record.
Onore a Nelson Mandela, la cui scomparsa diventa improvvisamente il simbolo di una serata priva di picchi: 95 anni e una grande vita consegnata alla storia. Standing ovation sulle note di “Mandela Day” dei Simple Minds, bellissima atmosfera.
Morgan: nuovo singolo e anacoluto
Nessun travestimento per Morgan: si è fatto accompagnare da turnisti e concorrenti nell’esecuzione di “Spirito e virtù”, il suo nuovo singolo. Si mette al piano e dimostra di saperci ancora fare con quegli 88 tasti. Mika gigioneggia meno rispetto alle scorse puntate: la sua Violetta è accostata ad Arisa da Simona Ventura e quel che sembra essere un complimento potrebbe nascondere dell’altro. Del resto, la gara è gara. Ma torniamo a Marco Castoldi, primo tra i giudice ad accorgersi dell’anacoluto presente nell’inedito di Aba (“Quando ti avvicini/ io ti sposerei“, ndr.). Peccato per Chiara, piccola macchia in una serata complessivamente positiva: mesi fa avremmo detto diversamente, oggi merita ampiamente gli 8.000 del Forum di Assago.
Manca una settimana alla finalissima, tocca fare pronostici. Potrebbe vincere chiunque, Michele è il favorito della critica (noi lo diciamo dalle prime audizioni), Violetta quella dei bookmaker. Vuoi vedere che tra i due litiganti…
(foto by kikapress.com)
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