Non saremo tenerissimi. Non ce ne voglia Britney Spears, ma l’ottavo capitolo della sua carriera discografica (iniziata più di quindici anni fa) ha deluso le attese. Non che le speranze fossero gigantesche dopo la cafonata di “Work Bitch” (GUARDA IL VIDEO), ma considerate le presentazioni e i buoni propositi, ci si aspettava qualcosa di più accattivante, soprattutto a livello sonoro.
“Con questo album voglio mostrare tutte le mie facce. Sono una cantante. Sono una mamma. Sono divertente. Sono tua amica! Sono Britney Jean“, così aveva scritto tempo fa la nostra Brit. Forse è stato proprio questo ad accendere fiammelle illusorie nel cuore dei fan più attenti e della critica meno tenera.
E pensare che da più parti si era pensato a “Britney Jean” come il suo “Ray of light”, la grande svolta di Madonna tanto apprezzata dal popolo. Invece qui qualcosa non quadra, è quasi un ‘vorrei, ma non posso…’
“Britney Jean”
Non si può criticare Britney senza riconoscerle il merito di aver segnato un’epoca con la sua “Baby one more time”, all’epoca novità di livello. E non ci si può neppure scagliare contro Will.I.Am (produttore della maggior parte dei brani dell’album), perché impegno e professionalità ci sono stati. Tuttavia le aspettative sono state subito incrinate da “Work bitch”, parallelo imperfetto della notissima “Scream & shout”. “Passenger”, invece, è una power ballad che non dispiace, senza convincere completamente.
Gran parte dei pezzi poggiano sui sentimenti, su relazioni al capolinea, amori finiti male come nel caso di “Don’t cry” (un po’ country e un po’ pop anni ’90, una delle tracce in cui troviamo complessivamente qualcosa di buono). La stessa “Perfume” (ASCOLTALA QUI) tratta un amore dal brutto epilogo, ma qui la rabbia sale e non poco: la protagonista si augura che la sua rivale senta il suo profumo sull’uomo ‘oggetto del contendere’…
La dance
Genere che merita un breve capitolo a parte, sarà per Will.I.Am, sarà per David Guetta: ci provano, loro, in “It should be easy” a consegnare al disco “Britney Jean” un sostegno corposo, ma le attese sono soddisfatte – a sorpresa – dal brano “Body Ache”, questo sì positivo. Dalla dance pura al rap accennato, con “Tik Tik Boom” e l’amato T.I. rapper (si poteva fare di più, perché la sostanza c’è), mentre incomprensibile resta l’idea di fare spazio a Jamie Lynn Spears, sorellina di Brit, in “Chillin’ with you”. Passo falso, fosse il solo.
TRACKLIST:
Alien
Work bitch
Perfume
It should be easy (feat. will.i.am)
Tik tik boom (feat. T.I.)
Body ache
Til it’s gone
Passenger
Chillin’ with you (feat. Jamie Lynn Spears)
Don’t cry
(foto by facebook)
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