“..come due bandiere al vento ci lanciamo dei segnali, imparando anche a volare senza avere ali…“. Facciamo un passo indietro. Oltre 10 milioni di italiani sono incollati alla tv per seguire la partita di calcio Italia – Repubblica Ceca, decisiva per la qualificazione ai prossimi mondiali di Brasile 2014: tra il primo e il secondo tempo salta fuori uno spot con protagonista un illustre sconosciuto, al secolo Salvo Castagna. C’è un singolo da promuovere, “Due bandiere al vento”, prodotto da Paolo Vallesi. Il paese s’interroga e, come ovvio, storce il naso. Twitter e Facebook giocano facile, si scomodano anche le radio e i personaggi più noti, Rosario Fiorello compreso (sempre all’erta, va detto). Noi scriviamo di musica e prima di dare giudizi, aspettiamo la sostanza, il videoclip. Ve lo mostriamo in anteprima:
#duebandierealvento
Si vede la mano di Vallesi, cantautore fiorentino dal passato rigoglioso, perfettamente a suo agio nel ruolo di produttore. Salvo Castagna sceglie la sua terra d’origine, la Sicilia, per le riprese del video di #duebandierealvento. Un amore tormentato: guest star è Anna Falchi, protagonista femminile, una delle bandiere che sventolano nel cielo di Palermo. Musicalmente il pezzo c’è, melodico, orecchiabile, immediato: Salvo e Paolo (con Stefano Zarfati) mettono in piedi una struttura che ha tutte le carte in regola per stare in piedi. Non è il solito gioco strofa-ritornello-strofa-ritornello. Si vive e si canta una storia d’amore che finisce in maniera violenta, probabilmente per via di un tradimento.
E adesso l’album
“..non ha più importanza il tempo perché non ci può cambiare, due minuti fa era ieri, oggi è già domani…“. Salvo Castagna è in linea con il cantautorato pop degli anni ’90, da Antonacci a Nek, giusto per fare dei nomi: da sempre fan di Claudio Baglioni, ha iniziato con la sua band ad esibirsi live nei locali siciliani, proponendo buona parte del repertorio del cantautore romano. Paolo Vallesi, produttore dell’album che dovrebbe uscire entro la fine di novembre, dice: “Abbiamo deciso di lanciare ‘Due bandiere al vento’ partendo, come succedeva un po’ di tempo fa, dalla televisione, con spot importanti, sapendo che quello che ne verrà fuori è una cosa bella e sincera“.
Il salto nel vuoto
Da parte nostra altrettanta sincerità: l’Italia ha perdonato esibizioni di livello parecchio inferiori, anche e soprattutto sul palco del Festival di Sanremo. E se oggi al posto di Salvo Castagna, a cantare questa canzone, ci fosse un nome di un talento emerso dai format televisivi del nuovo millennio, saremmo tutti qui a battere le mani. Questo giovane ingegnere ha recentemente lasciato l’incarico di amministratore delegato di un’importante società: chi si butta nel vuoto a 36 anni, chi decide di rimettersi in discussione, non può che essere protagonista di una bella storia. Che noi seguiremo.
(foto by Uff. Stampa)