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Baustelle @ Roma: con Telecom fino in Finlandia e California [VIDEO]

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Da Torino a Palermo, dalla California a Helsinki, nella fredda e lontana Finlandia. Sembra un’espressione di uso comune, come “Dalle Alpi alle Piramidi”, invece è la partenza ideale per raccontare un concerto: quello dei Baustelle, capaci di incantare il pubblico romano e di andare oltre, sfondando le barriere dello spazio (o quasi), attraverso la visione in streaming, resa possibile da Telecom Italia

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Su Facebook i commenti sono estasiati, entusiasti, senza freno. A cominciare dai giudizi sul duetto tra Francesco e Rachele: la struggente “Col tempo/Avec le temps” di Léo Ferré mette i brividi. Si sprecano gli aggettivi: fenomenali, stupendi, favolosi, emozionanti. Sono stati i Baustelle a fare tutto questo: la band toscana è stata (giustamente) celebrata a Roma, per la rassegna “Luglio Suona Bene 2013“.

L’ultimo concerto nella capitale è un ricordo di quattro mesi fa: ora Bianconi e i suoi tornano all’Auditorium Parco della Musica per riproporre dal vivo i pezzi del loro ultimo disco, “Fantasma”. La bella opportunità di una diretta streaming (Telecom Italia, ndr), la fortuna di un’ottima acustica: ne esce un concerto potente ed elegante, idealmente diviso in due parti. Prima, brani come “Il futuro”, “Nessuno”, “Il finale” e “Diorama”, tutti tratti dall’album più recente. Poi, pezzi vecchi e nuovi, mischiati tra loro in un bellissimo viaggio musicale: “Contà l’inverni” (con Bianconi ad azzardare un dialetto romanesco), “Monumentale”, “La morte (non esiste più)” e la commovente “Alfredo”, dedica ad Alfredino Rampi. Un delicato valzer capace di strappare una lacrima a chi oggi veleggia sui 40 anni: la morte passò in diretta televisiva, rivoluzionando per sempre il mondo dell’informazione.

I bis

Francesco Bianconi, Rachele Bastreghi e Claudio Brasini. Sono sempre lì, al centro del palco: l’Orchestra li assiste e dà una luce nuova alle versioni originali. In coda al concerto non può mancare “Charlie fa surf“. In rapida successione un bellissimo tris, con “Le rane”, “La guerra è finita” e “Andarsene così“: un modo per salutare il pubblico senza perdere di vista la musica, ma appoggiandovi sopra le parole. Di un arrivederci.

(foto by kikapress.com)

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