Da ieri sera a questa mattina le tendenze di Twitter (trending topics) sono tutte dedicate a “The Voice Of Italy“. Ecco la prima puntata del programma andato in onda su Rai Due. Non perdiamoci in chiacchiere: il format c’è, lo spazio dato alle voci è evidente, i coach (Pelù, Cocciante, Noemi e Carrà) appaiono funzionali alla struttura stessa della trasmissione e gli autori hanno disegnato bene questa versione italica. Avevamo già detto tempo fa (ci sono le prove) che #tvoi potesse scardinare alcuni meccanismi in puro stile X-Factor: senza contare che siamo ancora in una fase embrionale, il viaggio è partito con le cosiddette Blind Audition (tutto registrato e montato ad hoc), inevitabilmente il meglio deve ancora venire. Ciò che stupisce è che, forse per la prima volta nella storia, i giudici allenatori non si atteggiano da protagonisti: in studio per adesso regna un’atmosfera distesa, quasi accomodante. L’unica che potrebbe diventare “cattiva” potrebbe essere proprio Noemi: tuttavia, dopo l’esperienza di Arisa (quasi stritolata dall’altro programma canoro…), appare difficile che l’interprete romana possa azzardare atteggiamenti da diva o “mattate” improvvise…
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Non avremmo mai voluto sentire espressioni come “Non mi sei arrivato“. Noemi non ha resistito alla tentazione: poi dite che Fiorello e Baldini fanno le parodie… Le lacrime dei parenti dietro le quinte fanno molto Carramba e lo stesso Fabio Troiano nella veste di conduttore mascherato appare quasi inadeguato: la colpa non è tutta sua, è proprio il ruolo che permette poco e niente. Vediamo cosa farà nei Live Show. Passiamo ai concorrenti…
Brava Valentina Ducros, forse troppo perfetta: ci prova con “Quando finisce un amore”, dimostra che Cocciante è davvero inarrivabile come interprete di certe tragedie. Si fanno largo vecchie conoscenze come Denise Faro (era in Giulietta e Romeo con lo stesso cantore di Saigon, oltre ad aver fatto faville in Cile…!) e Daniele Vit (X-Factor per lui nel 2009, oltre a un vecchio Sanremo e a tanti cambi di look che lo hanno portato dal biondo alla cresta inciuffata). Se dovessimo fare dei nomi (è molto prematuro, ma ci si prova) puntiamo su Lisa Manara (sporca benissimo “Estate” di Bruno Martino, per questo va premiata) e la magnetica Alessandra Parisi…
(foto by kikapress)
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