Il legame tra il calcio e la musica non è poi così sottile come, a volte, vogliono farci credere. Capita spessissimo che giornali sportive e trasmissioni a tema si sovrappongano a questo o a quell’avvenimento. Nelle ultime ore tornano in voga alcuni versi di Antonello Venditti, a proposito della difficile situazione in cui versa il boemo Zdenek Zeman, sfortunato (solo sfortunato?) condottiero della Roma. “La folla sta impazzendo ormai, all’attacco vai, in difesa mai, tu non ti fermerai, perché non cambi mai…“. La coscienza cantata è l’espediente che in questo sabato ci fa riflettere sulla figura musicale dell’allenatore. E sui pronostici infelici di Venditti: Zdenek lascia la panchina e torna a casa…
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Il cantore della “Magica”
Da “Grazie Roma” a “Che c’è”, da “Roma Roma Roma” a “La coscienza di Zeman“. Antonello Venditti porta a spasso la sua immagine di cantore della “Magica”, ormai da tanti anni. Ci domandiamo quante canzoni avesse scritto se la Roma fosse stato un po’ più vincente. In questi giorni torna di attualità uno dei suoi brani sopra citati, proprio quello dedicato al tecnico boemo. Fa sorridere (e che nessuno si offenda) una dichiarazione di Antonello, rilasciata qualche tempo fa al Corriere dello Sport: “Con Zeman sarà una Roma più forte in difesa, al confronto con quella di Luis Enrique: il boemo organizza meglio la fase difensiva…“. Chiudiamo col calcio e passiamo alla musica.
L’allenatore è una figura molto intrigante: conduttore, capitano, timoniere, guida spirituale (quasi…) di tutta la squadra. Può sembrare meno affascinante cantare le gesta di chi sta fermo in panchina, immobile, a soffrire e urlare verso undici ragazzi smaniosi di metterla dentro. Gianni Morandi, come Venditti, ci ha provato: la sua “L’allenatore” è molto più edulcorata e meno diretta e sanguigna della lirica di Antonello. E dire che di personaggi alla Oronzo Canà (colorati e coloriti, discussi e discutibili) questo calcio è ancora pieno…
(foto by kikapress)
