L’aveva detto, Antonello Venditti, che avrebbe celebrato la festa delle donne con un nuovo inedito, Cosa avevi in mente, in rotazione radiofonica dalla notte tra il 7 e l’8 marzo. Un giorno importante, per lui, visto che coincide anche il suo sessantaseiesimo compleanno. Il cantante ha postato inoltre un’anteprima del nuovo video (che vi mostriamo in fondo all’articolo), con protagonista una giovane ragazza intenta a vivere la sua vita fatta di musica, rock, prove e concerti con la sua band.
Un paio di minuti, in fondo, ma bastano a far capire che il suddetto videoclip ben si accompagna a un testo che sembra davvero celebrare alcuni aspetti importanti del carattere femminile. La decisione delle donne, forti ma anche un po’ bambine (“Cosa avevi in mente quando ti sei ripresa tutti i tuoi giocattoli e ti sei tolta le scarpe e inseguito gli scoiattoli”), piene di orgoglio (“Quando hai scritto in grande non aiutatemi sull’asfalto pulito della strada sotto casa ed hai gridato al mondo non amatemi“), ma anche fragili (“E t’ho trovata in ginocchio le lacrime asciutte, ma perché sono sempre la peggiore di tutte“).
Il brano anticipa così il nuovo disco del cantante, Tortuga, in uscita il 21 aprile, che metterà fine a quel periodo di “pausa” che è passato dall’ultimo disco dell’artista, Unica, pubblicato ormai 4 anni fa. “È bellissima – gli scrive una delle prime fan che hanno ascoltato il pezzo – ho pianto io e mia figlia, grazie”. “Grazie Antonello, sembra fatta per me“, “Grazie di questo regalo, non vedo l’ora di essere al tuo prossimo concerto!” gli scrivono ancora ancora altre donne.
Continua a commentare, però, anche quella porzione di pubblico che rimpiange, invece, la sua discografia passata, i suoi grandi classici, sostenendo che la canzone in questione non sarebbe poi così innovativa come promesso. Un brano, insomma, che sembra dividere i fan ma che, al momento, ha colpito molto il pubblico femminile. In effetti racconta in modo non banale un lato delle donne più legato alla quotidianità, alle piccole grandi lotte che devono affrontare ogni giorno, a volte con grinta (“Poi hai preso la mira hai sputato la cicca (…) cosa avevi in mente quando hai fatto a pezzi in briciole il divano insultando tua madre“), a volte con rassegnazione (“Cosa avevi in mente, tutta un’altra vita, cosa avevi in testa, una storia diversa da questa“).
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