Solo attraverso l’unione si superano le prove più grandi. Nulla di più vero. Ed è questo il punto di partenza di “Life Is Sweet”, la base e, insieme, la prospettiva di un nuovo percorso inaugurato dal trio Fabi Silvestri Gazzè: scorrono le immagini del videoclip ufficiale del loro singolo e appare quasi obbligato concentrarsi su una frase-concetto della canzone, “questa partenza è la mia fortuna“. Immagini girate nel Sud Sudan, luogo atipico quanto azzeccato per le riprese di un’opera pop quale quella di #LIS: anteprima concessa al sito di Repubblica, guardiamo tutto, poi approfondiamo…
“Life Is Sweet”, il videoclip
Da poco online sul sito di Repubblica il primo videoclip ufficiale del trio Fabi Silvestri Gazzè: dopo il lyric (GUARDALO QUI) pubblicato nelle scorse settimane, ecco una sorta di docu-video di “Life is sweet”, ideale prologo al disco che uscirà nel mese di settembre e, a corredo, la lunga tournée prevista per l’autunno (LEGGI QUI LE DATE).
Nel corso della sua carriera è stato proprio Niccolò Fabi a mostrare grande sensibilità verso i ‘meno fortunati’: a riguardo, la Fondazione No Profit “Parole di Lulù”, nata nel 2010 per supportare e promuove progetti legati al mondo dell’infanzia, organizzando attività ludiche ed educative capaci di accompagnare la crescita dei bambini. Questo oltre al sostegno e alla costruzione di strutture come l’ospedale di Chiulo, in Angola.
La musica come ponte
Come detto in testa, insieme è bello: è questo il cuore di “Life Is Sweet, è quel ponte che collega i modi di pensare, come recita il testo della canzone. Un progetto collettivo, perché la musica è il social network più forte che ci sia, perché in tre si può riuscire (prima e meglio) a raggiungere determinati obiettivi. Perché il mondo è pieno di uomini e donne che ogni giorno lottano per conquistare cose che a noi appaiono scontate, quando invece sono molto lontano dall’esserlo: è lì che trionfa un altro concetto chiave del brano, quel “da qui passeranno tutti fino a quando c’è qualcuno“. Un modo come un altro per capire che dietro una canzone c’è molto di più di un acquarello di suoni e parole.
(foto by facebook)