X-Factor 7, Michele è il vincitore: secondi gli Ape Escape. Grandi ospiti, finale deludente

Una volta si chiamava tesoretto. Da oggi in poi qualcuno (pochi, probabilmente) inizierà a dire “tesorino”, termine coniato da Simona Ventura (ieri sera debordante). Michele Bravi è il vincitore della settima edizione di X-Factor, in quella che verrà ricordata come una delle finali più deludenti della storia del talent show, nonostante la presenza di numerosi ospiti. Poche sorprese per pubblico e critica che già da settimane si aspettavano il trionfo del 18enne umbro. Secondi gli Ape Escape (ottimo piazzamento che corrisponde in pratica a un Premio della Critica), terza Violetta che diventerà famosa per aver utilizzato il suo ukulele come fosse uno scialle: amplificazione questa sconosciuta…

La finale, gli ospiti, il forum

Assago si rifà il trucco e per la finale di X-Factor 7 presenta una bellissima cornice. Sold out al Mediolanum Forum per quello che televisivamente è secondo solo a Sanremo come evento dell’anno catodico. Grandi ospiti, va detto: la partenza è da brividi con “Man in the mirror”, omaggio dei nostri Fantastici 4 al Re del Pop, Michael Jackson. Uno accanto all’altro, Mengoni, Elisa, Giorgia e Mario Biondi: eccellenze italiane così lontane e così vicine. Nei duetti sovrastano, letteralmente, i finalisti. Tutti in ombra i concorrenti, Aba è la meno peggio, ma soccombe al cospetto del Barry White italiano. Già alle 22 l’attesa è tutta per gli One Direction, il pathos della gara va a farsi benedire e troviamo tutti il tempo d’una riflessione, ultra condivisa sui social…

 

Abbiamo dimenticato Ilaria Porceddu, brava nel suo percorso fuori da X-Factor. Questa la verità: il talent show di sky, in 7 anni, ha prodotto veramente poco. Basti pensare che nel 1993 (20 anni fa) a Sanremo Giovani sbocciava Giorgia: oggi la cantante romana è accanto a questi ragazzi che Morgan definisce “bambini sprovveduti” (LEGGI QUI). Dove saranno loro tra 20 anni? Gli auguriamo di non doversi calare subito nel ruolo di testimonial pubblicitari, è già successo.

La musica è in stand-by

Arrivano gli One Direction e il pubblico del palazzetto urla, piange e applaude: i tempi non cambiano, accadeva già con Beatles, Rolling Stones, Duran Duran e Take That. Applausi scroscianti, meritati per Elisa, Giorgia e Marco Mengoni, segno che l’Italia non ha nulla da invidiare alle potenze anglosassoni. Sui social è una critica costante e continua: finale noiosa, inediti mediocri, voci ordinarie. Noi giudizi, critiche e pronostici li abbiamo fatti tanto tempo fa, il sunto è questo: Ape Escape grande personalità, ma non basta; Aba voce potente e fascino magnetico, ma alla lunga non è riuscita a scrollarsi di dosso l’ombra di The Apprentice; Violetta senza ukulele è estremamente acerba; Michele è un talento che piace alla gente: ha bisogno di un bravo allenatore, altrimenti in 2-3 anni sparisce.
In coda: complimenti a Sky per gli ascolti (da paura), l’organizzazione, le luci, le coreografie, il montaggio, gli ospiti, la scelta di Mika, il meccanismo di voto, la conferma di Morgan (imprescindibile). Per la musica c’è sempre tempo.

(foto by kikapress.com)

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