Morandi Live in Arena: con Fiorello e Carrà è grande show a Verona

Su Twitter li abbiamo definiti “gli anni Morandi”. Sono stati un’epopea e, ancora oggi, lo dimostrano, perché racchiudono canzoni in grado di unire più generazioni, in un magnifico essere trasversale, universale. Ieri, in una Verona piovosa, bagnata e – quindi – fortunata, Gianni da Monghidoro ha incantato l’Arena, stracolma in ogni ordine di posto. Giacca luccicante, sorriso luminoso e rassicurante, verve da fare invidia a tanti giovani di epoca talent show: canzoni che si fanno piacere, pezzi di storia (più o meno recente) che acquistano valore grazie alla direzione del Maestro Leonardo De Amicis, ottimo direttore di un’orchestra emozionata e emozionante. E poi arriva Fiorello, il non-ospite…

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Gianni Morandi per la prima serata del suo Live in Arena. Tirato a lucido, intonato, mai una parola di troppo. Oddio, forse una sì, ma riguarda il momento più spassoso vissuto in Arena: l’arrivo di Fiorello leva a Gianni ogni genere di freno, i due giocano, improvvisano, cantano. Non sta a noi fare un’analisi televisiva, altrimenti toccherebbe sciorinare ogni battuta dello showman siciliano, unico vero intrattenitore completo ancora oggi presente in Italia. Si parla del paroliere Bigazzi e la rima a Morandi viene facile, trascinato dalla grinta del suo compagno di palco. Rosario, accanto al fido M° Cremonesi, intona un morandiano medley che esplode nella celebre e arrembante “C’era un ragazzo…“. Show.

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Non tutti i brani della produzione di Morandi trovano posto a Verona, ma ci sarà spazio per questa sera, con Rita Pavone, Noemi, Bianca Atzei e Cher ad arricchire un evento che si annuncia spumeggiante. Le donne della prima serata sono state ugualmente significative: Amii Stewart quasi nascosta tra il pubblico che duetta con Gianni a una distanza siderale, poi Raffaella Carrà che salta come un grillo, canta con il suo vecchio amico, uscendo di scena con la malinconica e speranzosa “Io non vivo senza te”.

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Non manca l’omaggio (commosso) all’amico Lucio Dalla, con lo sguardo rivolto al cielo e le note vibranti sul palcoscenico. Riccardo Cocciante in prima fila, stimolato a dovere da Morandi, regala “Margherita” a cappella, altra emozione pura. Non ce ne voglia il genietto di Saigon, ma nulla a che vedere con altri due momenti, quella “Bellemilia” cantata da Gianni insieme con il coro della parrocchia di un paesino di Ferrara e, soprattutto, l’ospite d’onore della serata, il Maestro Ennio Morricone. Da “C’era una volta in America” a una delicatissima e struggente “Here’s to you”, scritta per Sacco e Vanzetti e oggi suonata in memoria dei fatti di Lampedusa. Il compositore trova anche il tempo di dirigere Morandi una ispirata “Se non avessi più te”. Applausi a scena aperta. Uno spettacolo italiano, all’italiana. Quanta buona musica da queste parti.

(foto by Goigest)

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