Era il il glorioso Festival di San Dona’ di Piave, 1988. Facile l’accostamento con un altro Santo, senza correre il rischio di essere blasfemi: cinque anni dopo, Sanremo avrebbe colorato per sempre il destino di Laura Pausini. Prima dei trionfi de “La solitudine” la cantante faentina conosce il successo (affermazione di quartiere o poco più) attraverso un concorso canoro di portata provinciale dove interpreta uno dei primi brani della sua produzione: “Lasciami dormire“. Forse Marco non c’era ancora, certo è che Laura era profondamente diversa alla popstar che, nel tempo, è diventata…
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Da San Donà a Londra…
“Lasciami dormire, non mi perseguitare…“. No, non è uno dei primi fatti di stalking accaduti in Italia, ma più semplicemente un verso di uno dei primi brani di Laura Pausini. Di quegli anni un disco, “I sogni di Laura“, colmo di cover di livello, come “Cuori agitati” (Eros Ramazzotti), “Quello che le donne non dicono” (Fiorella Mannoia) e “Love me tender” (Elvis Presley). Doveva ancora compiere 14 anni quella ragazzina dal caschetto nero corvino, gonna da signora di mezza età e tanta timidezza.
Laura, quella stessa ragazzina che in tempi recenti ha rappresentato alla grande l’Italia sul palcoscenico di Londra, assieme a performer del calibro di Beyoncé, Madonna e Jennifer Lopez. A un passo dai 40 anni è diventata una stella di prima grandezza: per fortuna qualcuno l’ha lasciata dormire. Il riposo porta spesso consiglio…
(screenshot by YouTube)