A volte per un artista navigato (termine non completamente casuale) è più stimolante un pubblico improvvisato di 30 persone, piuttosto che uno programmato di 30.000. A volte, altrimenti bisognerebbe chiudere bottega. Certo, scendere dal treno della metropolitana, camminare sulla banchina e imbattersi in Michael Bublé non può che essere un’occasione speciale. Teatro di tutto questo è stata ieri mattina la stazione “West 66 Street” di New York. L’artista canadese, accompagnato dai Naturally 7, gruppo R&B statunitense, ha intonato in compagnia un’emozionante versione di “Who’s Lovin’ You”, un classico dei Jackson 5. Una cosa del genere era già successa in Italia, una quindicina di anni fa…
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“Chi copia Baglioni…“, così cantava Rino Gaetano nella sua “Ma il cielo è sempre più blu”. Qui non si tratta di voce o look, ma proprio di piccoli eventi. Andiamoci piano, senza confusione: il 1° giugno 1998, pochi giorni prima del debutto del tour negli stadi “Da me a te”, Claudio salì, a Roma, sull’autobus 51 e improvvisò un live alla chitarra per un pubblico di pendolari; un mese dopo, il 6 luglio, andò a Milano e prese il tram 24. Non contento, in settembre, optò anche per Napoli, sopra un autobus di Chiaia. Michael Bublé, che l’Italia la conosce molto bene, ha deciso di emulare l’artista romano, concedendosi in abito scuro ai viaggiatori della metropolitana…
Al termine della sua simpatica esibizione, Michael ha dichiarato: “E’ stata la cosa più cool che abbia mai fatto. Suonare sui mezzi pubblici ti dà la sensazione di vivere la musica nel modo più autentico, ora sì che mi sento come un vero newyorkese!“.