Questa volta non ci sono state liti, né polemiche, questa volta le abbiamo azzeccate tutte, questa volta le Battle sembravano quasi scontate, questa volta galleggiava un pizzico di ipocrisia. Da parte di chi? I coach. A parte il buonismo cosparso di miele del quale si è già parlato e contro il quale ogni battaglia è vana (il meccanismo del format è questo e bisogna tenerselo), a parte l’espressione ormai solita “Non vorrei essere nei tuoi panni“, risulta stucchevole arrogarsi la responsabilità sulle scelte dei ragazzi da mandare in sfida. Come Piero Pelù ha precisato qualche giorno fa su Facebook, è la produzione di The Voice of Italy (d’accordo con gli autori) a prendere queste decisioni. Poco male, parliamo di musica…
Duelli o duetti che fossero, ieri sera sono apparsi quasi tutti senza storia. Da Pamela Lacerenza a Cristina Balestriere, da Mattia Lever a Chiara Furfari, da Veronica De Simone a Lorenzo Campani. Questi erano una spanna sopra, senza dubbio, e non potevano che andare avanti. Pamela molto più Gianna Nannini rispetto alla sua sfidante, Mattia trionfa a mani basse, perché i gemellini hanno ancora tanta (troppa) strada da fare, la piccola Chiara ha la freschezza e l’incoscienza della gioventù ribelle, Veronica trafigge il cuore, perché oltre a cantare, sa comunicare, ti entra dentro…
Applausi per la band!
Abbiamo qualcosa da ridire a proposito delle scelte musicali: le prime due Blind Audition ci avevano regalato bei momenti, poi qualcosa “è andato storto”. Molti di questi ragazzi hanno esperienza relativa, se il pezzo non è quello giusto lo spettacolo perde qualcosa: ingiusto dire che siano loro ad essere piatti, le colpe vanno distribuite in egual misura. The Voice si fa notare per il grande entusiasmo del pubblico, per l’eccellenza della band che accompagna i cantanti (confinati sullo sfondo e ringraziati solo a mezzanotte dal pur attento Troiano) e le uscite di Piero Pelù che, in coda, se n’è uscito con “poppizzare“. Detta da un rocker ci sta tutta come definizione…
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Pronostici
Chi vince? In attesa di ascoltare l’ultima delle favorite (l’albanese Elhaida Dani), facciamo un po’ di ordine e mettiamo insieme quelli che sino a questo momento ci sembrano l’assortimento ideale per la finalissima. Uno per ogni coach: Danny Losito per Pelù, Veronica De Simone per la Raffa, Jessica Morlacchi per Cocciante e, infine, Chiara Furfari per Noemi. Quattro nomi più un bonus straniero: sarebbe curioso che a vincere “La Voce d’Italia” non fosse un italiano, per cui restiamo fedeli al nostro pensiero…
(foto by kikapress.com)