Concerto del Primo Maggio 2016 a Roma, Luca Barbarossa alla conduzione: “Sono emozionato”

Luca Barbarossa torna sul palco del concerto del Primo Maggio a Roma e non da cantante, ma da conduttore. Sarà infatti lui a presentare l’edizione 2016 del popolare evento in diretta da piazza San Giovanni in Laterano e in diretta su Rai Tre. Quali sono le sue emozioni ad un mese dall’evento?

Non è un Pesce d’Aprile. Sarà Luca Barbarossa a condurre l’edizione 2016 del concerto del Primo Maggio a Roma. Una notizia che esce di 1 aprile non è credibile – dice ironicamente in un video pubblicato nella pagina Facebook ufficiale dell’evento – però è vero. Negli ultimi anni il cantautore ha dimostrato le sue abilità da conduttore radiofonico nel programma Radio 2 Social Club su Radio Due e così è stato promosso in televisione per una manifestazione così importante.

“Sono particolarmente emozionato – dichiara Barbarossa in una nota stampa – nel tornare sul palco del Primo Maggio di Roma come conduttore. Da cantante so bene che scarica di adrenalina si riceve da quella piazza. È un’onda positiva in cui si fondono musica e contenuti importanti che riguardano tutti noi. Ringrazio gli organizzatori per la fiducia che mi hanno accordato”. Magari assisteremo anche ad una sua esibizione dal vivo? Al suo fianco ci sarà il braccio destro Andrea Perroni?

Ad un mese esatto dal grande giorno l’unica certezza è parte del cast. Al momento i confermati sono Skunk Anansie, Asian Dub Foundation, Dubioza Kolektiv, Modena City Ramblers & Fanfara di Tirana, TheGiornalisti, Coez e Vinicio Capossela con i Calexico (LEGGI ANCHE: CONCERTO DEL PRIMO MAGGIO 2016, ROMA: SKUNK ANANSIE FRA I PRIMI CONFERMATI). L’appuntamento (promosso da CGIL, CISL e UIL ed organizzato anche quest’anno da iCompany e Ruvido Produzioni) è sempre in piazza San Giovanni in Laterano. “Ogni anno il Primo Maggio – conclude Luca – assume significati diversi. Oggi occupazione giovanile e difesa dei diritti delle classi più deboli devono fare da antidoto alla precarietà esistenziale e all’emarginazione, che sono tra le prime responsabili di quella zona d’ombra sulla quale può fare leva ogni forma di fanatismo”.

Photo Credits Ufficio Stampa