Cecco e Cipo: “Un duetto? Con Caparezza o… Pippo Franco!” [ESCLUSIVA + VIDEO]

Velvet Music ha incontrato Cecco e Cipo in occasione della tappa romana del loro tour presso il Monk. Il duo ha parlato dell’ultimo lavoro discografico Flop, dei talent show e dei loro inizi (IN FONDO TROVATE ANCHE IL VIDEO DELL’INTERVISTA)

Simone Ceccanti e Fabio Cipollini, meglio conosciuti come Cecco e Cipo, hanno pubblicato l’11 marzo 2016 il loro nuovo lavoro discografico dal titolo Flop per Labella-Music First di Matteo Guasti con gli arrangiamenti di Marco Guarnerio. Dopo una pausa di sei mesi da un tour lungo oltre novanta appuntamenti, i due ragazzi tornano in pista con un live completamente rinnovato, con delle canzoni rivisitate in una chiave nuova, il tutto valorizzato da una scenografia luminosa sul palco. Uno show preparato stando attenti ai minimi dettagli.

Il titolo del vostro album ha una storia particolare, infatti abbiamo letto che nasce a causa delle vostre ansie da prestazione…
Cecco: più che a letto, da concerto perché…
Cipo: no, ma ha detto che “ha letto”, non “a letto”! Comunque sono un tipo molto ansioso prima dei concerti e lo scorso anno in camerino dicevo sempre “Ma sarà un flop, sarà un flop, sarà un flop…”, poi un flop non è mai stato fortunatamente.

Quindi l’ansia c’è anche per stasera?
Cipo: sempre! Ma comunque l’ansia entra mezz’ora prima del concerto.

Nel brano Non voglio dire parlate di un test molto particolare…
Cecco: l’episodio è nudo e crudo, però sarebbe da intendere con un significato più metaforico. Se ti poni degli obiettivi, grandi o piccini che siano, bisogna che tu arrivi a qualche compromesso per raggiungerli.
Cipo: a volte!

Voi siete mai scesi a compromessi?
Cipo: no! Non siamo mai scesi a compromessi (si rivolge a Cecco, ndr)?
Cecco: noi no.

Ma l’amore che cos’è è una canzone autobiografica?
Cipo: sì, sono tutte canzoni autobiografiche. Parla di questo omino che fa l’amore dappertutto. In un bagno, in cucina. Dove capita.

In Cita ci sono delle sonorità che ricordano Lucio Dalla…
Cipo: sono citazioni che ci piace mettere via via. Lì ci stava benissimo (nello specifico Disperato Erotico Stomp, ndr).

Quali sono quindi gli artisti a cui vi ispirate?
Cecco: ci sono parecchi cantautori degli anni Sessanta, degli anni Settanta come Guccini, De Andrè, Battisti, De Gregori…
Cipo: e Rino Gaetano!
Cecco: soprattutto Rino Gaetano ci ha influenzato parecchio nelle nostre canzoni.
Cipo: sia nella scrittura, sia nella musica.

In passato avete condiviso il palco con diversi artisti, passando da Ivan Cattaneo ai Marta sui Tubi, quindi mondi completamente diversi. Ma con chi vi piacerebbe collaborare?
Cecco: non abbiamo mai fatto niente con Brunori Sas…
Cipo: con Brunori no… Comunque c’è Pippo Franco che ha iniziato a seguirci su Twitter, quindi possiamo fare un progetto con lui! Ci piaceva con Tricarico e infatti l’abbiamo fatto l’anno scorso. Con Caparezza sarebbe bello!

Una domanda su X-Factor è d’obbligo. Lo rifareste?
Cipo: no, perché ormai è andata troppo bene così. Toccata e fuga.
Cecco: ma forse intendeva dire se dovessimo tornare indietro…
Cipo: ah! Allora sì, perché è andata bene. Il nostro è stato un caso molto particolare. Non siamo entrati e comunque abbiamo avuto la nostra piccola vetrina.

Avete letto le ultima dichiarazioni di Morgan su X-Factor? Ha detto che è tutto finto e che chi lavora lì non vuole creare delle star…
Cipo: a parte che ha creato noi di star (ride, ndr)! Non so, noi non siamo nemmeno entrati quindi i meccanismi li conosciamo poco. Alla fine abbiamo fatto un provino e mezzo.
Cecco: per quello che abbiamo visto noi, non abbiamo capito bene.
Cipo: per il tempo che siamo rimasti noi sembrava vero. Siamo andati sul palco e abbiamo fatto il nostro.

Agli inizi della vostra carriera vi siete finti un’agenzia booking…
Cecco: tutte le volte che chiamavamo i locali per proporci, ci rispondevano sempre che avevano un’agenzia di booking che procurava gli artisti, così noi restavamo fregati.
Cipo: allora abbiamo pensato di fare un’agenzia finta, abbiamo creato anche delle pagine social. Mantha booking. Chiamavamo i locali e ci dicevano sì. Poi arrivavano le richieste dai gruppi che volevano suonare con la nostra finta agenzia.

Quindi cosa consigliate a chi si vuole avvicinare al mondo della musica, dei live?
Cipo: di suonare il più possibile. I mezzi di oggi sono tanti e le strade sono meno. È difficile farsi notare. I talent sono una grande vetrina, ma allo stesso tempo un’arma a doppio taglio perché a volte fanno male. Rovinano gli artisti. Bisogna stare attenti ad usarli, vanno sfruttati bene.