Alvaro Soler, Agosto è il nuovo singolo autobiografico: il dolore di una storia finita

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L’Italia ha conosciuto ed amato Alvaro Soler, il cantautore giramondo, con “El Mismo Sol”, il tormentone estivo che con i suoi ritmi latini ha dominato le classifiche di vendita e di airplay radiofonico ottenendo in pochi mesi il Triplo Disco di Platino. Il video, cliccato su Youtube oltre 30 milioni di volte, rispecchia lo stesso mood scanzonato: Alvaro attraversa da solo il paese in motocicletta, cantando “Dall’est all’ovest, sotto lo stesso sole” insieme a tutte le persone che incontra. Ma per Alvaro l’estate non finisce mai. E il nuovo singolo “Agosto” con la sua melodia tipicamente spagnoleggiante ne è la prova.

Il brano, contenuto nel suo primo album “Eterno agosto”, inizia lentamente, con una tastiera d’epoca arpeggiata e una melodia contemplativa, che sfocia in un ritornello orecchiabile. “Non c’è più niente da fare. E tutto ciò che è rimasto di me sono io“. “Agosto” è un brano autobiografico, in cui Alvaro cerca di venire a patti con il dolore di una rottura. “Una mia relazione, terminata poco prima di agosto, ha reso il mese interminabile; ho trovato difficile spiegare a me stesso il perché“.

“Eterno Agosto”, l’album di debutto di Alvaro Soler, è uscito in versione digitale e in tutti i negozi di dischi lo scorso 23 agosto. Registrato tra Berlino – dove Alvaro vive – e Barcellona, l’album combina testi spagnoli con le influenze che ha raccolto da tutto il mondo. Così, melodie fresche e popolari si fondono a perfezione con le tipiche vibrazioni contemporanee berlinesi. Provate ad immaginare di camminare per le fredde strade di Berlino e sentire arrivare da una finestra aperta una musica spagnola piena di vita. L’appartamento berlinese è quello di Alvaro Soler, musicista di 24 anni, figlio di genitori tedeschi e spagnoli, cresciuto tra Barcellona e Tokyo. Nel suo studio, tra strumenti di ogni tipo, Alvaro crea la sua musica e sogna di vivere di musica fin da quando con il fratello forma la sua prima band. “La musica è sempre stata una parte essenziale della mia vita – ricorda Alvaro – Quando le cose si mettono male, è meraviglioso buttarsi di testa nella musica“.

È stata proprio questa esigenza a convincere Alvaro a lasciare Barcellona per trasferirsi in Germania, dove ha incontrato il suo team di produzione con cui ha iniziato a lavorare ai suoi pezzi. I mesi sono trascorsi lavorando per creare un mix mai sentito prima tra la vibrante gioia di vivere spagnola, il minimalismo giapponese e il pulsante spirito urban tipico di Berlino, in uno studio trasformato in parco giochi fatto di tastiere, percussioni, chitarre e xilofoni.

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