CliPPop 90.2010, la musica da guardare… Maggese, Cesare Cremonini

Richiama le atmosfere dei Beatles, di quel capolavoro di “Penny Lane”. All’inizio pare quasi “Ordinary Man” dei Fool’s Garden. Invece no, absolutely. Uno dei videoclip italiani più riusciti degli ultimi 10 anni, certamente – a nostro parere – il miglior Cesare Cremonini “da guardare”. L’album, uscito il 10 giugno 2005 è stato inciso nell’estate 2004 a Londra negli studi di Abbey Road e gli Olympic Studios resi celebri proprio dal quartetto di Liverpool. Ce ne andiamo in Aslazia: “Maggese” è una perla dell’artista emiliano e, ancora oggi, si fa amare e riscoprire per il suo essere così fiabesca…

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Le cose giuste non hanno un gran bisogno di parole

Messi da parte gli arrangiamenti elettronici, ora il peso va agli strumenti a fiato e l’ispirazione muove verso la musica dei Beatles. Il tema pare ricalcare le ben note “Fotografie” di Claudio Baglioni, con gli amori cadenzati nel tempo: se nel caso del cantautore romano, era una storia finita e colma di nostalgia e rimpianto a far da colonna portante, qui invece è un sentimento che ritorna, non appena il campo abbia ritrovato una sua fertilità.

“Maggese” è un termine che indica, appunto, la condizione di un campo lasciato incolto perché possa rimineralizzarsi e tornare fertile. “Ogni volta, ogni maggese che ritorna a dar vita a un seme sarà vita nuova anche per me…“. A Cesare Cremonini va l’applauso per aver espresso con le parole della quotidianità il valore della riflessione e del pensiero che siede a metà di un amore…

Di un’astuta ricorrenza, un bacio è solo un bacio…“. Mese dopo mese tutto matura e (ri)prende forma e sostanza: Cremonini dà valore al tempo e al viaggio personale di ognuno di noi: il videoclip si fa apprezzare per le scene quasi fiabesche (ad ogni movimento delle mani del cantante fuoriesce una polvere luminosa, simile a quella di Trilly in Peter Pan) e lui stesso appare credibile protagonista. Mentre le stagioni si susseguono di corsa, Cesare esegue il brano davanti alla telecamera che gira su sé stessa, mostrando uno scenario sempre diverso. In coda è un crescendo spettacolare, esplosione orchestrale con Ballo perfetto direttore di un’ideale banda di paese. Complimenti a Gaetano Morbioli, regista di “Maggese”. 😉

(foto by kikapress)