Lana Del Rey, “Shades of Cool” è il nuovo singolo [AUDIO]

Un 2014 di grande fervore per Lana Del Rey. Prima è stata tra i grandi protagonisti del Coachella Festival, poi ha pubblicato il singolo “West Coast” (ASCOLTALO QUI). Adesso, siamo a fine maggio, eccola cantare al matrimonio di Kanye West e Kim Kardashian e, soprattutto, pubblicare un nuovo brano – quasi a sorpresa – ovvero “Shades of Cool”. E’ tratto dall’imminente album “Ultraviolence” ed è stato scritto con l’autore Rick Nowels (già al fianco di Lana al tempo di “Born to die” per pezzi-simbolo come “Young and beautiful” e “Summertime sadness”). Al di là di ogni giudizio estetico, quel che salta all’orecchio è una sonorità piuttosto cupa, un po’ contro la bella stagione in avvicinamento. Un cantare a tratti tormentato, ascoltiamo insieme…

“Shades of Cool”

I fan, tutti o quasi, appresseranno. Ma Lana Del Rey ha spiazzato tutti: “Shades of Cool” è un singolo che si differenzia parecchio dal precedente “West coast”, soprattutto grazie a questa massiccia presenza di chitarre riverberate. Il brano è tratto dal nuovo album (arriverà a metà giugno) “Ultraviolence”, disco prodotto da Dan Auerbach dei Black Keys.
Una canzone atipica, dicevamo. Atmosfere anni ’70 (si strizza l’occhio al soul e il risultato è quasi da colonna sonora) e leggermente lontane dal solito stile della cantante: musicalmente elegante, onirica e a tratti magica.

L’album “Ultraviolence” conterrà 11 brani più ben 3 bonus track. La fanbase non può essere tradita, quel che è certo è che Lana Del Rey stia lavorando alacremente: ottimo l’esordio di questo nuovo disco, speranze e promesse combaciano, anche se è ancora presto per giudicare. Così, dopo la copertina e la tracklist, svelate da tempo, ecco un’altra canzone, “Shades of Cool”. La Del Rey mostra, da tempo, un elevato ottimismo, ci girano ancora in testa le sue dichiarazioni: “Il disco è finito ed è bellissimo. Non vi preoccupate, amerete ‘Ultraviolence’, è così sbagliato e stravagante. E’ decisamente meraviglioso – più oscuro del primo – talmente oscuro che è quasi errato e inascoltabile. Ma io lo amo…“. Oscuro, dice lei. Sorprendente e volutamente ‘diverso’, diciamo noi. Buone le premesse.

(foto LaPresse)