Antonio Maggio: “L’Equazione”, un album d’autore pieno di ironia [RECENSIONE]

Una cosa colpisce subito di Antonio Maggio. Il suo presentarsi in silenzio, segno di maturità e serietà artistica. E’ uscito il suo nuovo album “L’Equazione”, una raccolta di brani pop dove il ritmo e la componente autoriale passeggiano a braccetto. Un ragazzo di ventisette anni che usa la musica (quale arma migliore, visto il mestiere che fa) per riflettere e far riflettere, usando doti che lo caratterizzano da tanti anni, l’ironia e l’imprevedibilità. Partito con il trionfo al primo X-Factor (era il tempo degli Aram Quartet di Morgan), è riuscito a vincere un Sanremo (Giovani) a ad arrivare, oggi, ad un lavoro di buonissimo livello. Segnaliamo, ad esempio, “Pompe funebri da Lucrezia”, una sorta di ‘Bocca di rosa 2.0’, oppure “La canzone della mosca”, che tocca in maniera discreta e insieme ficcante il tema dello stalking di epoca moderna. Nel complesso, “L’Equazione” è un disco con testi apprezzabili e musicalmente valido, perché Antonio ha saputo abilmente miscelare la melodia italiana classica con l’elettronica, mica semplice. Ma andiamo oltre, parliamo di cover e duetti, c’è anche questo nel disco…

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“L’Equazione”, ironia intelligente e mai banale

Se fosse un pittore, Antonio Maggio non sarebbe Monet o Renoir, forse più vicino agli esseri volanti di Chagall e, spingendosi più in là, al trionfo di colori (mai disordinato) del genio Kandinsky. “L’Equazione” è un quadro d’autore, molto colorato e – nel complesso – si presenta come un album piacevole, arricchito da quella cover che non poteva mancare (viste le comuni origini pugliesi), “La donna riccia”, brano firmato dal rivoluzionario Domenico Modugno. C’è ironia, come abbiamo sottolineato nel titolo, c’è rispetto della tradizione cantautorale “all’italiana”, c’è anche un ampio sguardo ai tempi moderni, con l’elettronica e il duetto con il rapper Clementino (“Stanco”: sarà un successone, per molteplici motivi).

Nel brano “L’Equazione”, Antonio Maggio canta “questi tempi molto tecno e poco logici“, poi si diverte nell’interpretare “Lo sai che lo so” (pare quasi un prolungamento di “Mi servirebbe sapere”, tormentone di epoca sanremese) e, soprattutto, “Pirindiffi”, dove l’ironia sfocia nella tragedia (piccolo colpo di genio, a nostro avviso). Colpo di coda tragicomico. Buon lavoro, Antonio.

– LO SAI CHE LO SO
– L’EQUAZIONE
– NELL’ETERE
– STANCO feat. Clementino
– GENESI (MAL D’AMORE)
– PIRINDIFFI
– INCOLUME
– SANTO LUNEDÌ
– LA CANZONE DELLA MOSCA
– POMPE FUNEBRI DA LUCREZIA
– LA DONNA RICCIA (omaggio a Domenico Modugno)

(foto ufficio stampa)