Madonna e Pussy Riot per Amnesty International: concerto e polemiche

Musica? Sì, ma parecchio stonata. Si badi, nessuna offesa per gli artisti in campo, anzi, sul palcoscenico di New York. Da una parte Maria Alekhina e Nadezhda Tolokonnikova, le due Pussy Riot che hanno trascorso due anni in carcere per l’ormai famosa ‘preghiera’ anti-Putin, dall’altra Madonna. Da sfondo il concerto “Bringing human rights home”, organizzato da Amnesty International al Barclays Center. Presentate sul palco dall’ex Material Girl, le due musiciste e attiviste russe non hanno dato vita ad una vera performance, preferendo di parlare della loro lotta per la salvaguardia dei diritti umani

Polemiche: Madonna ‘spacca’ le Pussy Riot

Erano in due sul palco del celebre Barclays Center di New York, Nadezhda Tolokonnikova e Maria Alekhina. Sono tra le pochissime della nota formazione di attiviste russe la cui identità è stata svelata (la regola impone il totale anonimato) e sono state, purtroppo per loro, duramente prese di mira dalle loro ex compagne per aver partecipato al concerto in compagnia di Madonna. L’ex Material Girl ha accolto le due cantanti e con esse ha realizzato un grande evento in favore dei diritti umani. Molto determinata Mrs. Ciccone che, dal palco di New York, ha dichiarato con fermezza: “Dobbiamo combattere per il diritto di essere liberi, di parlare francamente, di avere un’opinione, di amare chi vogliamo amare“. Le due Pussy Riot hanno ripreso i temi della lotta politica contro la presidenza di Vladimir Putin.

MADONNA DUETTA CON MILEY CYRUS – GUARDA QUI IL VIDEO

Polemiche interne alle stesse Pussy Riot, come dicevamo: sono state duramente accusate di aver tradito gli ideali del gruppo: “Vendere biglietti per un concerto è in forte contraddizione con i principi delle Pussy Riot“, si legge in una lettera firmata con sette nomi d’arte, “Non accettiamo mai denaro per le nostre performance, e ci esibiamo solo a sorpresa in luoghi pubblici. Nadezhda e Maria hanno detto in ogni intervista che hanno lasciato il gruppo e non rappresentano più le Pussy Riot. Abbiamo perso due amiche, due compagne di battaglia…“.

(foto LaPresse)