Il ritorno di Frankenstein Junior: musical al Teatro Brancaccio

Dice che teatro + musica è = musical. E’ vero, mi arrendo. Dice pure che a volte il figlio di un grandissimo attore può essere altrettanto bravo. Anche questo è vero. Al Teatro Brancaccio in Roma sta andando in scena “Frankenstein Junior, il musical“. Sul palco la gloriosa Compagnia della Rancia, per la regia di Saverio Marconi. Nel cast, su tutti, la solare Giulia Ottonello (ex Amici) e, appunto, Giampiero Ingrassia.

Si…può…fare!!!

Quando sei bambino, un bacio appassionato dentro un film è un assaggio di erotismo. Quando sei bambino, una commedia può anche far paura. Non tanto per il protagonista-mostro, quanto per il caratterista-nano. E gobbo. Quel Marty Feldman dagli occhi pallati e dalla inesistente fisicità, Igor per gli amici. “Segua i miei passi…si aiuti con questo“. “Lupo ululì e castello ululà“. Gene Wilder, per me uno degli attori più completi mai visti. Uniti dal genio di Mel Brooks. Era il 1974, io l’avrò visto in Tv nel 1992, credo. Amavo moltissimo i telefilm dell’Incredibile Hulk, una storia che ricorda da vicino quello di Frankenstein. Già all’epoca rimasi colpito dalla scena in cui il dottore e la creatura improvvisano un balletto sul palco: paso doble su una cover di Puttin’ on the ritz (Fred Astaire). Oltre a Ingrassia e alla Ottonello (Elizabeth, la fidanzata), Mauro Simone (Igor), Altea Russo (Frau Blucher), Valentina Gullace (Inga, assistente del dottore), Fabrizio Corucci (La creatura) e Felice Casciano (l’ispettore Kemp).

Figlio di cotanto padre

Per i trentenni, per il pubblico dei trentenni, il musical è iniziato con Giampiero Ingrassia: nel 2001, Salvatore Giuliano, insieme a Tosca (che riprende esattamente 10 anni dopo con Barbara Cola al suo fianco) e pochi mesi dopo, con Rodolfo Laganà e Bob Messini in The Full Monty (per la regia di Gigi Proietti). Due cose diversissime tra loro. Eppure Giampiero ci coinvolse, ci emozionò. Ben lontano dagli esordi televisivi di Classe di ferro, serie tv che andava in onda su Italia Uno, dove oltre a lui fecero i primi passi anche Rocco Papaleo, Paolo Sassanelli e Gianluca Venantini (la sigla era di Jovanotti…). Il talento, spesso, viene premiato: lui è bravo, la Compagnia della Rancia è una garanzia e la storia di Frankenstein Junior la conosciamo (e apprezziamo) tutti. Davvero un successo, complimenti…