Renzo Arbore: “In Tv non c’è posto per la musica di qualità” [INTERVISTA]

Il sapore della musica, quella buona. Perché mangiare bene è come far l’amore e bere un buon vino incanta l’anima e conduce dritti al sentiero della felicità. Un giro di parole sul quale il buon Nino Frassica avrebbe fatto un pezzo di comicità non-sense: tutto questo per presentare “…my American way!” (Gazebo Giallo/Sony Music), il nuovo disco di Renzo Arbore. Il poli-artista foggiano ha scelto una location “succulenta” come quella di Eataly per raccontare la sua ultima fatica discografica (come dicono quelli che parlano bene il musichese).

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“…my American way”

Perdonate il personalismo, ma ogni volta che mi relaziono con Renzo Arbore chiudo i miei sms con un semplice e banale “Meridional Way!”, mi fa piacere che il suo ultimo album rechi un titolo piuttosto simile, “…my American way!”. E’ quasi ora di pranzo quando Renzo viene accolto da una festosa e numerosa platea: gli anni passano, ma la gente continua a volergli bene, come uomo e come artista. Siamo a Roma, Eataly è la location ad hoc scelta per l’occasione: un incontro con i media per “motivare” la sua ennesima discesa in campo (discografico): “C’era un tempo in cui gli americani attingevano al repertorio italiano, basta ricordare due giganti come Nat King Cole con ‘Non dimenticar’ e ‘Signorina Capuccina’ o Frank Sinatra con ‘Luna Rossa’ e ‘Anema e core’. Oggi il fenomeno potrebbe ripetersi riscoprendo i brani di questo mio ‘American Way’: la mia ‘mission’, infatti, è quella di far conoscere internazionalmente la bellezza, sinora meno nota o meno celebrata, di queste canzoni…

La conferenza è un bellissimo pretesto per raccontare le malefatte commesse da Renzo Arbore in giro per il mondo, soprattutto quelle musicali: concerti e aneddoti, incontri e chicche spassose, come quella della performance sovietica della sua ‘Il clarinetto’: “Per due sere consecutive cantai quel brano, ma il pubblico non si divertiva…così parlai con il Ministro della Cultura che mi confessò l’esistenza di un brano molto simile, anzi, una poesia scritta da un dissidente! La sera dopo fu proprio il Ministro stesso a fare da ‘claque’, stimolando la gente a battere le mani. Per fortuna…

“…my American way!” è un disco bellissimo, da ascoltare a volume basso mentre si è in dolce compagnia, oppure in viaggio, quando si preferisce lasciarsi alle spalle i paesaggi che troviamo ai lati della strada. Da uno come Renzo Arbore abbiamo (e avremo) sempre da imparare, per professionalità, competenza, buona educazione, ‘improvvisazione’. Consigli per l’ascolto? “How Wonderful to Know (Anema e core)” e “I’m Getting Lost Again (Se tu non fossi qui)”, senza dubbio, anche se la mia preferita rimarrà sempre “Smorza ‘e Llights”, ma questa è un’altra storia. E, per fortuna, non è ancora finita…

Tracklist:

I Know It’s Over (E se domani)
Ciao ciao bambina (Piove)
My Clarinet (Il clarinetto)
How Wonderful to Know (Anema e core)
Capuccina (Permettete signorina…)
I’m Getting Lost Again (Se tu non fossi qui)
The Matress (Il materasso) [special guest Isabella Rossellini]
Don’t Forget (Non dimenticar)
Tonight I’ll Say a Prayer (Il posto mio)
A Pretty Love Song (Non dimenticar le mie parole) [special guest Isabella Rossellini]
Botch a Me (Ba…Ba…Baciami piccina)
Tell Me, You Will Love Me Forever (La strada nel bosco)
Please Don’t Go (Non partir)
Smorza ‘e Llights
Stay Here With Me (Resta Cu’ mme)

(foto by kikapress.com)