Giorgia, “Quando una stella muore”, il nuovo singolo [AUDIO]

Quando una stella muore che brucia ma non vuole un bacio se ne va l’universo se ne accorgerà, quando una stella muore fa male, fa male…“. Di una bellezza disarmante, accecante, proprio come una stella che vive e illumina da sola una porzione di cielo. Giorgia è così, straordinaria e normalissima, come cantava Venditti: “Quando una stella muore” è un piccolo capolavoro di epoca moderna. Straordinaria, perché in grado di mettere in luce (come una stella, appunto) il miglior talento vocale cresciuto in Italia in questi ultimi 20 anni. Normalissima, per la sua estrema capacità di emozionare e mettere i brividi con un brano (apparentemente) semplice, lineare, privo di noiosi e stucchevoli virtuosismi…

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“Quando una stella muore”

Ascoltare una canzone di Giorgia è come guardare una foto di Claudia Cardinale: il concetto di bellezza si spinge verso l’alto, come un razzo. Soave, coinvolgente, appassionato. Lo stile della cantante romana è inconfondibile: lei, quella alla quale Baudo aveva consigliato di non staccarsi mai troppo dal pop classico, consolidato. Lei è così, anima soul, ma ancorata (per fortuna) all’italianità, al bel canto delle nostre parti. Melodica da morire, struggente: “…ho imparato a modo mio a leccarmi le ferite più invisibili, perché è così che si fa, ma la via cambia idea e cambia le intenzioni e mai nessuno sa come fa…

Quando stella muore, si spegne un’anima. E l’animo diventa più buio, più triste. Ci piace pensare che un brano del genere possa avere un valore trasversale, anzi, universale. La nostalgia, la mancanza di qualcosa o qualcuno. Nel caso di Giorgia, ma è una nostra libera interpretazione, lo prendiamo come il ricordo – magari inconsapevole, istintivo – di quel grande artista e compagno di viaggio che era Alex Baroni, una stella spentasi prematuramente. Una ferita invisibile, quella, che mai potrà rimarginarsi. Brava Giorgia, a oggi è ancora la numero uno.

(foto by kikapress)