Niccolò Fabi: “Una buona idea ed Io, due brani alla Gaber” [VIDEO]

Uno dei buoni motivi per cui valga ancora la pena ascoltare musica italiana e, soprattutto, andare a un concerto. Questo è Niccolò Fabi, protagonista ieri sera di un evento musicale di rara eleganza e potenza. Spalti quasi gremiti alla Cavea dell’Auditorium Parco della Musica di Roma, con lo stesso cantautore che appare meravigliato alla vista di un pubblico così numeroso: reduce da due sold out nella capitale, non poteva che chiedere di meglio per questa terza prova. Una scaletta ricca, entusiasmante e non priva di sorprese e virate in altri universi, lontani da quello tipicamente Made in Italy: dagli ultimi successi dell’album “Ecco” (“Io”, “Sedici modi di dire verde”, “Una buona idea”, “Lontano da me”) ad alcune hit del passato (“E’ non è”, “Lasciarsi un giorno a Roma”, “Il negozio di antiquariato”, “Vento d’estate”).

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Niccolò è rock. Lo è negli atteggiamenti, nel modo di “portare” la sua musica, nella capacità di raccontare un percorso, accompagnando il pubblico di Roma attraverso una serie di indizi sonori: assistito dal suo personale dream team (Roberto “Bob” Angelini, Pier Cortese, Daniele “Mr Coffee” Rossi, Andrea di Cesare, Gabriele Lazzarotti, Fabio Rondanini). Una band di musicisti in grado fare la differenza. Cortese si divide tra cori, chitarra e i-Pad (convincente voce in “Vento d’estate”) mentre Angelini, di mostruosa bravura con la steel guitar, viene subito preso di mira da Niccolò per la sua pittoresca camicia. Suona lo strumento come pochi e, non contento, si sostituisce alla macchina del fumo, “assaporando” tre o quattro sigarette. Meglio questo che un antiquato effetto speciale.

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Un rock meticcio

Tante canzoni, una dopo l’altra, tanti pezzi della sua vita artistica e della nostra esistenza di ascoltatori: riascoltarli dal vivo fa un bell’effetto. Impronta rock, certamente, senza disdegnare alcuni momenti acustici di grande impatto e un po’ di reggae che fa ballare parterre e tribuna. Due giorni prima del concerto romano, ho avuto l’occasione di incontrare Niccolò a Viareggio, al “Festival Gaber”. Buona occasione per raccontare le sue attitudini da interprete (sul palco della Cittadella “Così felice” e “Benvenuto il luogo dove”)

LA VIDEO-INTERVISTA @ FESTIVAL GABER 2013

Epilogo sotto la luna piena

Tornando, per un attimo ancora, al concerto di ieri sera, un plauso alla signorilità dell’uomo Fabi, pacato nei modi e scatenato sul palco. Un artista vero, con una buona storia da raccontare e una buona idea da cantare. Più di una. L’epilogo è una danza e un battito di mani senza fine (Ambra Angiolini, a due passi da me, è tra i più vivaci), migliaia di voci a fare il coro e una festa che finisce in gloria, sotto lo sguardo fiero della luna piena.

(Ph. Simone Cecchetti)