Muore Jo El Sonnier: un infarto lo stronca sul palco

É scomparso a 77 anni proprio durante la sua ultima esibizione Jo El Sonnier, musicista molto famoso pe rla sua ricerca nella musica tradizionale

Ancora un lutto nel mondo della musica internazionale. É morto Jo El Sonnier, apprezzatissimo musicista cajun e country originario della Louisiana: aveva77 anni.

Sonnier con uno dei suoi strumenti preferiti, la fisarmonica
Sonnier con uno dei suoi strumenti preferiti, la fisarmonica – Credits Tracy Pitcox (Velvetmusic.it)

Jo El Sonnier era molto noto negli Stati Uniti, ma il suo percorso di ricerca e di sperimentazione lo aveva portato a un momento di notevole popolarità anche al di fuori dei confini statunitensi con frequenti tour in Europa.

Jo-El Sonnier, è morto sul palco

Una morte trahica quella di Sonnier, deceduto in ospedale poche ore dopo la sua ultima esibizione sul palco in Texas dove si teneva una delle date della sua lunghissima tournee…. “Vivo in tour da tutta la vita, non saprei vivere senza. Sono sul palco quasi tutte le sere, e quando non sono sul palco mi preparo per la volta in cui dovrò finalmente tornare sul palco” aveva dichiarato tempo fa Jo El Sonnier, un autentico entusiasta, capace di trasformare i suoi show in veri e propri happening che travalicavano i concetti di scaletta e di esibizione.

Jo El Sonnier è morto a causa di un arresto cardiaco che lo ha colto mentre era in corso la sua esibizione al Llano Country Opry di Llano, in Texas. Il suo concerto stava volgendo al termine. Sonnier aveva appena ricevuto una standing ovation per l’esecuzione di Tear Stched Letter e accogliendo le richieste del pubblico per un bis di Jambalaya, uno dei suoi classici. All’improvviso Sonnier si è sentito male e si avvicinato dietro le quinte chiedendo di essere accompagnato in albergo.

“Sono stati momenti molto conciati – ha detto Tracy Pitcox, promoter locale che organizzava l’evento e che è stata tra le prime a prestare soccorso a Sonnier – volevamo portarlo in ospedale ma alla fine sembrava stare un po’ meglio. Probabilmente ha deciso di anticipare la sua trasferta ad Austin dove era in programma il suo show successivo”.

Musicista autodidatta

Quando Sonnier è arrivato in ospedale ad Austin non c’era più niente da fare. Una volta ricoverato il cantautore è stato dichiarato morto.

“Non è mai facile perdere una leggenda – ha detto Tracy Pitcox – Sonnier ha rappresentato una risorsa straordinaria per la musica e la cultura di questo paese e dovremo presto fare i conti con la sua assenza. Ma è significativo che Jo-El abbia trascorso il suo ultimo giorno sulla facendo ciò che più amava: intrattenere i suoi fan su un palco sotto lo sguardo della sua amorevole moglie, Bobbye”.

Tear Stained Letter, uno dei classici di Jo El Sonnier

Sonnier era un musicista autodidatta. Ha cominciato a suonare la fisarmonica, poi le chitarre e una serie innumerevoli di strumenti a corde. Le sue prime registrazioni quando aveva poco più di 14 anni in Louisiana, dove era popolarissimo. Qualche anno dopo Jo-El Sonnier inizia a dedicarsi quasi esclusivamente alla musica cajun. Firma con una major e comincia a distribuire alcuni dei suoi maggiori successi a cominciare da No More One More Time e da Tear Stained Letter che inizialmente aveva scritto per Richard Thompson. Famoso il video di questo brano che coinvolgeva diversi attori famosi tra i quali Judge Reinhold, popolare anche in Italia per il suo ruolo in Beverly Hills Cop.

Sonnier ha vinto un Grammy Award per il miglior album roots regionale con The Legacy, nel 2015. Era il suo primo Grammy dopo ben cinque nomination.

Il suo programma dedicato ai bimbi autistici

Nel 2017, Sonnier e sua cognata Shirley Strange-Allen hanno pubblicato un libro per bambini intitolato The Little Boy Under the Wagon, basato sulle difficoltà che Sonnier ha dovuto affrontare crescendo autistico negli anni ’50 nel sud della Louisiana.

Jo El Sonnier con il Grammy vinto nel 2017
Jo El Sonnier con il Grammy vinto nel 2017 – Credits Tracy Pitcox (Velvetmusic.it)

“Mi sono arrangiato, ho sempre capito che ci fosse qualcosa che non andava e che avrei avuto bisogno di aiuto. Mi piaceva l’idea che altri ragazzini che si confrontassero con le mie stesse difficoltà non si sentissero soli. Tutti, soprattutto i bambini, hanno bisogno di sapere che va bene essere diversi. E che non sono soli”.

Il programma di assistenza che porta il nome di Jo-El Sonnier è stato citato ad esempio dal servizio sanitario americano come un vero e proprio orgoglio nazionale.