Pink prende le distanze dalla guerra: ma senza bandiere

Nessuna polemica ma uno spunto di chiarezza da parte di Pink dopo che si è sparsa la voce di una bandiera israeliana sul suo palco

Gli attacchi di Hamas della settimana scorsa in territorio israeliano continuano a suscitare forti reazioni nel mondo dello spettacolo e della musica, in modo particolare negli Stati Uniti.

Aprendo il suo spettacolo a Londra, il primo del suo Celebration Tour, Madonna ha chiesto una riflessione a tutti i presenti e un impegno della comunità internazionale per la pace. Un messaggio di pace ribadito anche a Parigi, in occasione dell’anniversario della strage del Bataclan costato la vita a 89 persone.

Dopo gli attacchi di Hamas a Israele

Negli ultimi giorni sono stati diversi gli artisti che hanno preso una posizione fortemente critica su quello che è accaduto a cavallo della striscia di Gaza. Tra i moltissimi che hanno ovviamente preso una posizione assolutamente negativa nei confronti degli attacchi ci sono stati alcuni – ed è il caso di Roger Waters, da sempre molto vicino alla causa palestinese – ci sono anche quelli che hanno posto dei ‘distinguo’.

La posizione di Pink

Tra le tante posizioni, significativa è quella di Pink, da diversi mesi in tournée con il suo Carnival Tour. Soprattutto dopo che qualcuno aveva ipotizzato che sul suo palco alcuni ballerini avessero sventolato una bandiera con la stella di David. Cosa che le era costato molti commenti negativi su alcuni social network.

Pink ha negato che lei o qualcuno della sua crew, musicisti o ballerini, abbia mai sventolato sul suo palco la bandiera israeliana.

La cantante si è rivolta ai social media per chiarire che né lei né i suoi ballerini nei suoi spettacoli abbiano sventolato la bandiera israeliana o altri simboli politici durante una sua esibizione.

Le parole della cantante

Questo il testo letteralmente tradotto di un tweet postato dall’account ufficiale della popstar: “Questo post sarà controverso per alcuni. Ma a questo punto tutta la questione è controversa. Ho ricevuto molte minacce perché la gente ha creduto erroneamente che io sventoli bandiere israeliane nel mio spettacolo. Non è mai successo”.

Una tenera immagine di qualche tempo fa di Pink con i figli Willow e Jameson
Una tenera immagine di qualche tempo fa di Pink con i figli Willow e Jameson – Credits Pink Instragram (VelvetMusic.it)

Poi il tweet di Pink è continuato: “Utilizzo molte bandiere dall’inizio di questo tour. Ma sono simboli non politici. Ci sono i simboli del popolo Maori perché loro e i Maori mi stanno a cuore. Ma non sventolo bandiere politiche nel mio spettacolo a sostegno di niente e nessuno tranne quella arcobaleno. Questa rimarrà la mia posizione. Sono un essere umano. Credo nella pace. Uguaglianza. Amore. Sono profondamente rattristata da quanto sta accadendo. Prego per tutti noi”.

“Condannare chi fa male ai bambini”

La vicenda sta provocando un fortissimo dibattito. La settimana scorsa Tom Morello, chitarrista di Rage Against the Machine e Audioslave ha chiesto la condanna di danni arrecati a tutti i bambini “non importa chi siano”. Una frase che segna una risposta al post di Jamie Lee Curtis, poi cancellato: una foto con uno scatto di Gaza con un pensiero a sostegno di Israele

“Vorrei avanzare una proposta unilaterale – ha scritto Morello, che da qualche settimana ha ottenuto la cittadinanza onoraria italiana del paese dal quale trae origine la sua famiglia- chi fa male ai bambini, non importa chi siano e non importa chi lo faccia, è sempre dalla parte del torto e dovrebbe essere condannato” aveva twittato Morello insieme alla foto che l’attrice aveva cancellato.

Pink qualche giorno fa è tornata al centro del’attenzione dopo avere distribuito durante un suo concerto alcuni libri ‘proibiti’ non ammessi in biblioteche pubbliche.