Si è spento poche ore dopo essere entrato in un hospice Steve Harwell, fondatore degli Smash Mouth: aveva 56 anni
Inconfondibile. Pochi cantanti avevano un timbro così riconoscibile come quello di Steve Harwell. Voce roca ma con una estensione naturale molto ampia e un timbro davvero molto personale, uno spiccato accento californiano con il quale rifaceva i classici ska inglesi imitando in modo smaccato lo slang del nord dell’Inghilterra.
Fondatore degli Smash Mouth, oltre 10 milioni di copie vendute, Steve Harwell si è spento ieri a soli 56 anni dopo una lunga e tragica battaglia con l’alcol che lo aveva portato a tragiche circostanze.
Steve Harwell, la voce degli Smash Mouth
É opportuno cominciare proprio da qui, da quello che è stato il dramma personale di Harwell, un uomo allegro, esuberante, colmo di senso dell’ironia e autore di testi pungenti, feroci, sarcastici. Ma travolto da una tragedia devastante: la morte di suo figlio.
Quando la band era all’apice del successo Steve dovette affrontare la malattia di Presley. Fu un anno tragico. Stremato da una leucemia acutissima il bimbo si è spento nel 2001: aveva sei anni. E da quel momento Harwell non è mai più stato più lo stesso.
La sua personalità esuberante e incontenibile sul palco si è trasformata in una rabbia cupa, esplosiva, che molto spesso lo trascinava a eccessi sul palco. Il tutto accompagnato da una massiccia dose di alcol.
Un percorso di autodistruzione
La band non lo ha mai abbandonato, sostenendolo, cercando di tenerlo in piedi: Harwell ha tentato a più riprese di disintossicarsi. Senza successo. Nel 2013 dopo lunghi anni di abusi Harwell viene ricoverato per problemi epatici, cardiocircolatori e per una grave forma di encefalopatia. Le terapie si rivelano del tutto inutili così come il processo autodistruttivo di Harwell, ormai inarrestabile. Nelle ultime, sporadiche esibizioni degli Smash Mouth, Harwell si presenta sul palco in condizioni davvero difficili. Non ricorda i testi, pronuncia male le parole, fatica a muoversi. Sono gli effetti dell’encefalopatia, provocata da dosi di alcol massicce.
L’ultimo show è nel 2021: il cantante sale sul palco di un festival a Bethel ma insulta tutti… e tra un gestaccio e qualche parolacca abbandona la scena. Dopo poche ore, scusandosi, dichiarerà il suo definitivo ritiro dalla scena artistica. Non tornerà mai più sul palco. Qualche ora prima di morire la famiglia aveva confermato che era cominciato il suo ‘ultimo percorso’ all’interno di un hospice dove entra domenica quasi costantemente semi-incosciente. Le sue condizioni erano ormai senza alcuna speranza…
Un visionario che amava le feste
Intervistato nel 1998 nella prima delle due tappe italiane del tour mondiale immediatamente precedente allo splendido Astro Lounge che li avrebbe imposti definitivamente sulla scena internazionale, Steve Harwell spiegò esattamente i suoi obiettivi: “Hai presente le feste del liceo? Quelle dove tutti ballano, bevono e fanno lunghe pomiciate? Ecco… i nostri show devono essere tutti così. Vogliamo solo che la gente si diverta e non pensi. Li vogliamo stremare tanto che non riescano più né a bere né a fare sesso…”
Harwell era un fiume in piena, un’autentica forza della natura.
Il video di Why Can’t We Be Friends?
Nata nel 1994 come band universitaria dedicata alle feste di ateneo, gli Smash Mouth sono un omaggio alla cultura ska e two tones, con venature blues in un mood assolutamente punk. Quello show, al Rainbow di Milano – era il 28 aprile 1998 – rivelò la band in tutta la sua spettacolarità. Una dozzina di canzoni nell’unico album pubblicato che vantava già una hit – Walking in the Sun – e la strepitosa cover di Why can’t we be Friends?.
Il video di All Star
Rientrati in America, gli Smash Mouth pubblicarono il loro album migliore, Astro Lounge e una serie di singoli di grandissimo successo come All Star e la cover di I’m a Believer arrivando alla numero #1 negli USA e in diversi altri paesi con quattro album nella Billboard 200 e una nomination ai Grammy, oltre a numerose citazioni in film: Shrek su tutti ma anche American Pie e molti altri.
All Star dal vivo sotto la pioggia agli MTV Video Music Award del 1999
Performer di grande carisma, cantante dotatissimo, Harwell ha guidato la band insieme a Paul Delisle, il bassista fondatore del complesso, fino al suo ritiro definitivo. Il gruppo sta continuando a lavorare e a esibirsi con il nuovo cantante Zach Goode.
Una personalità cinematografica
Di Harwell restano non solo le canzoni ma anche alcuni video deliziosi e dissacranti: All Stars (mezzo miliardo di visualizzazioni su You Tube), che vede la partecipazione anche di Ben Stiller e di numerosi attori della sua compagnia comica (William Macy, Hank Azaria, Paul Reubens). Famosa la loro esibizione sotto una pioggia battente agli MTV Video Music Award del 1999 con la quale aprirono lo show.