Morgan intervista: “Amadeus? Gli ho fatto fare soldi. Bugo è scappato perchè…” | “La sveglia culturale” di Marco Castoldi, tra analisi e realtà

Morgan è stato ospite dello Schooner Music Club di Sestri Levante per un dj set. Velvet Music l’ha raggiunto. 

L’evento è stato organizzato dal proprietario del locale il ConteMax e Mani di Velluto. Quest’ultima è la realtà che ci ha concesso di intervistare l’artista con product manager Lenny de Luca con press & image di Michela Botwin. Ringraziamo tutti per una serata all’insegna della buona musica e per l’incontro con questo musicista straordinario.

Sestri Levante, scenario incredibile, Dj Set. Cosa provi in questo momento?

“Cosa provo in questo momento? Sto pensando a cosa devo fare, che canzoni riprodurre, la situazione che mi preoccupa è quella tecnica perché quello che il pubblico riceve in modo naturale e aproblematico lo dà per scontato, ma dietro c’è un lavoro tecnico fatto di cavi. L’audio è complesso, anche il video. Se mi chiedi a cosa sto pensando sto pensando a risolvere problematiche tecniche. Una volta risolto si può fare quello che il pubblico vuole”.

Sono tre anni che me lo chiedo, dov’è Bugo?

“Bugo è scappato perché non ha saputo assolutamente reagire. Giustamente l’aveva fatta grossa e si era comportato molto male cosa che non potevate sapere. Nonostante alcuni lo sapessero perché era tempo che denunciavo la condizione di mobbing in cui mi trovavo. Era stato un Sanremo dove avevo deciso di portarlo nonostante potessi andarci pure da solo, perché lo volevo ringraziare che nel periodo dello sfratto era stato uno dei pochi che mi ha supportato. Me lo chiedeva da dieci anni di andarci insieme. Eravamo amici, anche se mi ha sempre insospettito il fatto che non si drogasse. Perché chi beve solo acqua ha qualcosa da nascondere come diceva Baudlere”

“Non lo sto offendendo, anzi. Una volta che è entrato nel sistema ha iniziato a farmi bullismo. Durante una delle prove mi sfotteva, si è messo in ginocchio e si è scapigliato e mi imitava. Faceva il verso per dirmi che ero basso, mi chiamava Nano Mozart di me**a. Non soltato lui, il suo manager mi ha tolto la camera da letto il giorno prima, non mi ha finanziato nulla io e i miei collaboratori ho pagato tutto eravamo in tre loro diciassette. L’obiettivo era farmi abbandonare per lasciare Bugo a fare Sanremo da solo. Era un obiettivo meschino, potevano dirlo, evitando di ingannarmi. È stata una bruttissima esperienza umanamente e professionalmente, difficile da raccontare. L’unica cosa che poteva fare era andare sul palco e dire che è un pezzo di merda, una libertà perché sono autore, ero concorrente e non featuring, ho fatto nella libertà di fare scrivere una canzone al momento. Non è vietato, vietato è andarsene dal palco e per quello siamo stati eliminati, per defezione. Ha avuto tre anni di tempo per rispondermi, se non era in grado di farlo lì sul momento come i rapper, poteva farlo dopo. Aspettiamo ancora. Sai cosa ha fatto? Mi ha denunciato e siamo andati in tribunale per dirmi che se io cantassi quella merda di canzone dovrei pagare 10mila euro di multa. Conferma quanto sia cattivo. Io ho fatto dello spettacolo, la gente si è divertita, c’è stato un successo clamoroso”

“Ho fatto fare soldi ad Amadeus”

“Quegli otto versi manco L’Infinito di Leopardi la gente li conosce così. Hanno fatto marketing e non ho preso un centesimo, la Siae non mi ha permesso di depositarlo. Non ho ricevuto un euro, ma l’ho fatto non per denaro ma per un ideale per liberarmi dalla morsa bullista di mobbing di personaggi totalmente nefasti, altro che violenza sulle donne, violenza sugli artisti. E sono stato punito, ho fatto fare soldi ad Amadeus, è stato riconfermato a Sanremo e l’anno dopo ha preso Bugo. Capite che è una cosa allucinante, è una figata. Si tratta di un testo letterario, non si parla di io che ho violentato qualcuno ma ho fatto un testo, scuote l’Italia, è una bella cosa, una poesia non un’azione violenta. Nessuno l’ha capito. Siamo delle bestie, una società anticulturare. Ho fatto un cartello ora per la tournée dove c’è scritto “Suona da vivo” non “dal vivo” ed è scoppiato un putiferio. Bene, benissimo vuol dire che qualcuno sa leggere e ha visto che mancava la L. È già qualcosa”.

Morgan intervista esclusiva
L’intervista a Morgan (VelvetMusic.it)

Hai parlato della polemica legata a Paolo Meneguzzi, sulla musica pop e leggera. In che stato di salute è la musica italiana?

“Non lo posso sapere perché non conosco la musica che passa nelle radio, non conosco la musica che è nelle classifiche, non conosco la musica dei ragazzini. Non ho mai sentito una canzone di Meneguzzi. Posso dire che però è strano questo, è molto strano che io che mi occupo di musica, sono un musicista e nella vita faccio solo questo non abbia voglia di mettermi a capire di cosa si tratta, anche solo per stare dentro al dibattito. Non ne ho proprio voglia. Non mi attrae. Non mi sembra nemmeno che valga la pena spenderci del tempo con tutta la musica meravigliosa che c’è e non ho ascoltato e non so suonare. Vorrei poter suonare il concerto di Ravel in sol per esempio ed è una cosa che devo studiare, ed è complicatissimo. Non posso mettermi ad ascoltare anche Meneguzzi, non ho tempo”

“Io credo che la musica leggera sia uno dei quattro universi musicali ed è la peggiore: leggera, pop, jazz e classica. La leggera è una musica che cerca di imitare la pop per ragioni monetarie, ma non d’arte. Sinceramente non è bella perché un musicista dovrebbe perdere ad ascoltarla, forse perché ci lavora e chi lo fa è scusato perché per necessità lavorativa e professionalità, competenza, si applicano per fare cose che non farebbero perché hanno dictat e che gli pongono dall’alto per costruire una musica di merda. Sono piuttosto frustrati nella vita quelli che lavorano nella musica leggera, parlo dei fonici, degli strumentisti, degli arrangiatori, i direttori d’orchestra, frustrati che li fanno lavorare a musiche che non vale la pena perderci del tempo”

Una musica scadente in Italia

“L’attenzione in Italia è su musica scadente ed è una perdita di tempo pazzesca, porta a pensare che quella lì sia la musica, ma non è quella. La musica non è quella che passa la radio, sta da un’altra parte. Sarebbe bello che si facesse musica in radio, ogni tanto capita di sentire delle belle canzoni, ma l’andazzo generale, al 90% è di questo tipo. Se salgo su un taxi che c’è su la radio chiedo di spegnerla perché mi da fastidio, non mi interessa. Così come non mi interessa la techno perché se fai il paragone con la letteratura. Se fosse un libro sarebbe come se uno scrittore mettesse su tutte le pagine la frase “io vado”. Ho capito che stai andando, ma aggiungi qualcosa. La techno è questa roba qui e basta. Io vado dove? Perché? Parla! È musica da matti. Sono portati, purtroppo, quelli che la ricevono a pensare che questa sia la musica. Crea un’umanità convinta di questa cosa. La musica è bellissima perché è piena di elementi che possono raccontare molti sentimenti, una gamma molto ampia e la musica li rappresenta tutti. Non è un fatto di sesso, sempre a parlare di sto sesso, non è un fatto di relazione di coppia, si possono dire un sacco di cose”

Morgan parla

“Si possono fare delle bellissime descrizioni. L’arte rappresenta l’essere umano. La differenza tra l’uomo e il cane è che quest’ultimo non può raccontarmi cosa fa, non si vede come cane. Quando si guarda allo specchio pensa che sia uno. L’essere umano ha l’autocoscienza, capisce di esistere, si rappresenta e scatta l’opera d’arte. Il quadro e faccio l’opera, quello sei tu ti somiglia e l’ho fatto io. Può raccontare quello che vede l’uomo, fare un panorama bellissimo e deformarlo, ti dice tu lo vedi così e io diverso. Picasso disegnava un occhio qui e l’altro là e ha inventato un nuovo modo di dipingere deformando la realtà. Ma cosa rappresenta la musica che sento alla radio? Non è in grado di rappresentare l’essere umano. Con quattro accordi hai già sentito tutto. Stanno ore a regolare suoni, pensano si chiami la produzione. Fanno veramente ridere. La musica poteva avere una potenzialità pazzesca, nasce dalle canzoni meravigliose di Genova per esempio. Quelli erano bravi scrivevano cose che non c’erano, nessuno aveva sentito. Si ispiravano ai francesi, a Jacques Brel che era belga, quella musica da sentire. Tenco ascoltava la musica americana, Lauzi era affascinato dalla musica brasiliana. Portavano roba che non c’era. Se uno di questi che fa la trap mi portasse la musica della Mongolia o a Java, sarei contento perché mi insegnerebbe qualcosa. O la musica che fanno in Alaska? Non lo so cosa fanno. Quando ascolto qualcosa che non conosco dico Wow non l’ho capita. La gente dice che fa

Una carriera incredibile, quali sono i sogni?

“Il menestrello non ha età. Il sogno momentaneo è di fumare una sigaretta che mi venga lanciata come veniva lanciata la chitarra a Elvis Prestley. L’altro sogno è fare una serata dove tutti sono contenti: il pubblico, i datori di lavoro, i poliziotti che vengono e vedono non ci sono problemi”.

morgan intervista

Morgan prossima volta a Sanremo da solo?

“Sì, ci sarò solo io nemmeno i concorrenti. Vado a Sanremo, non al Festival. Vado a Sanremo, è una città e si può andare. Chi se ne frega del Festival, speriamo che Amadeus non faccia altri 24 anni di Festival. Nel 2059 ancora lì con Amadeus in collegamento con Fiorello”.