Il Vittoriano: Nicky Nicolai inaugura la rassegna jazz, il programma completo

Il Vittoriano tra Musica, Letteratura, Cinema e Architettura al Vittoriano è un ciclo d’iniziative culturali realizzate dal Polo Museale del Lazio all’interno del Monumento a Vittorio Emanuele II, o Vittoriano. Di seguito tutto il programma musicale previsto nelle prossime settimane…

È stata presentata la rassegna Il Vittoriano tra Musica, Letteratura, Cinema e Architettura alla presenza del Direttore del Polo Museale del Lazio Edith Gabrielli, della Direttrice del Vittoriano Gabriella Musto, del giornalista Ernesto Assante e del regista Giuliano Montaldo. Dal 9 giugno fino al 1 settembre 2017 tanti gli eventi in programma. Per quanto riguarda la musica Ernesto Assante cura una rassegna di quattordici concerti: Nicky Nicolai, Maurizio Giammarco, Giovanni Tommaso, Enzo Pietropaoli, Francesco Bearzatti, Enrico Rava, Fabio Zeppetella, Rosario Giuliani, Greta Panettieri, Marco Rinalduzzi, Maria Pia De Vito e Gegè Telesforo; per la musica classica Ezio Bosso e Ramin Bahrami, con I Solisti dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia. Infine il 4 agosto sul Piazzale del Bollettino lo scrittore e giornalista Paolo Rumiz legge la “sua” via Appia accompagnato dalla European Spirit of Youth Orchestra.

Il debutto di Nicky Nicolai

“L’idea – ha dichiarato la Nicolai prima del debutto – è di interpretare con assoluta delicatezza canzoni rese già preziose da grandi interpreti, artiste coraggiose ed immense, donne alle quali mi ispiro e attraverso la cui arte sono riuscita a guardare il mondo con occhi migliori e a vincere il mio senso di solitudine”. Con lei sul palco Andrea Rea, Daniele Sorrentino, Aldo Bassi, Luigi Del Prete, Dario Rosciglione Eddy Palermo, Stefano Di Battista e Lucio Bardi.

“Proporremo alcune delle canzoni a cui sono più legata – ha continuato – che hanno fatto parte del mio percorso musicale e di ricerca che mi riconduce agli anni passati, quando con cautela, enorme rispetto e curiosità, mi avvicinavo ad una musica, il jazz, che non faceva parte della mia cultura. Ricordo gli ascolti di mio padre, innamorato della voce di Caterina Valente e Ornella Vanoni, il suo romanticismo e, forse, anche la malinconia che mi è rimasta attaccata addosso e con la quale, ahimé, convivo, spesso prendendomi in giro, in maniera autoironica”.

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