Serena Brancale: il jazz secondo Bad Bunny, tra tradizione e innovazione

A pochi giorni dalla sua partecipazione al Festival di Sanremo 2025, Serena Brancale si sta affermando come una delle protagoniste indiscusse della scena musicale italiana. Con il suo brano “Anema e core”, la cantante originaria di Bari sta già conquistando il pubblico, facendo registrare numeri che la pongono sulla stessa lunghezza d’onda di altri successi come “Baccalà”. Ospite del programma “Say Waaad?!” condotto da Wad, Brancale ha condiviso le sue emozioni e le sue impressioni riguardo alla sua prima partecipazione tra i Big in gara.

L’emozione di Sanremo

“Se la vivi bene come esperienza, è bella e vorresti rifarla il giorno dopo,” ha dichiarato Serena, esprimendo il suo entusiasmo per l’esperienza di Sanremo. Nonostante le attese tra un’intervista e l’altra e il lungo tempo passato in camerino, ha trovato il modo di rilassarsi. “Un bel bicchiere di vino mi aiuta a staccare e a godermi il momento.” Le sue parole riflettono la passione e l’energia che porta con sé nel suo percorso artistico.

Progetti futuri e tour mondiale

Dopo il Festival, Serena è già proiettata verso il futuro, pronta per un tour estivo che la porterà a esibirsi in diverse città italiane. Ma non è solo l’Italia a essere nel suo mirino: Brancale ha in programma anche un tour mondiale che la porterà in paesi lontani come la Corea del Sud, il Giappone e gli Stati Uniti. “Vorrei realizzare una versione di ‘Anema e core’ in diverse lingue,” ha confessato, intonando anche un ritornello in un giapponese inventato, capace di ingannare l’orecchio di chi l’ascoltava.

L’influenza di Pino Daniele e il jazz contemporaneo

Durante l’intervista, il discorso è poi volato su Pino Daniele, un artista che ha avuto un grande impatto su Serena. “Pino per me è stato l’inizio di tutta la sperimentazione con il mio dialetto barese,” ha spiegato. “Mi ha dato la forza di provare a scrivere canzoni in dialetto, proprio come ha fatto lui con il napoletano.” L’influenza di Daniele è palpabile anche nel suo album “Je so accussì”, dove ha incluso una cover di “Alleria”, un tributo alla sua eredità artistica.

Serena ha sorpreso tutti quando ha parlato di Bad Bunny, definendolo un jazzista contemporaneo. Ha sottolineato come il suo approccio musicale rappresenti una fusione tra innovazione e tradizione: “Bad Bunny è un jazzista perché prende il nuovo e ci mette la tradizione. È come quello che facevano Frank Sinatra e Louis Armstrong.” Ha continuato, sfatando il mito che il jazz debba essere solo un genere elitario da ascoltare in club esclusivi. “Il jazz è sperimentazione e Bad Bunny è il leader di un jazz club. Chi non lo capisce non è un vero fan del jazz,” ha affermato con convinzione.

Serena ha anche parlato della sua famiglia, un aspetto fondamentale della sua vita e della sua carriera. Sua madre, un’ex cantante, è scomparsa nel 2020, ma la sua presenza continua a influenzare la vita di Serena. “Sento la sua presenza in ogni cosa che faccio,” ha confessato, mostrando come il ricordo della madre sia una fonte di forza per lei. La sorella, anch’essa musicista, ha avuto un ruolo importante durante il Festival, dirigendo l’orchestra per l’esibizione di Serena, creando un legame emozionante tra le due artiste.

Il fratello, Lele, rappresenta invece il lato sportivo della famiglia. “Mio padre era un calciatore e io ho sempre avuto un fratello sportivo,” ha spiegato Serena, raccontando aneddoti familiari che rivelano un ambiente ricco di stimoli e passioni. “Mia madre ha sempre incoraggiato la musica in casa, da quando mi ha regalato un violino, anche se poi io avevo più voglia di suonare la batteria.”

Un altro aspetto che ha catturato l’attenzione dei fan è la vita privata di Serena, in particolare il suo fidanzato, Dario Morello. Classe 1993 e originario di Cosenza, Dario è un pugile professionista che si è affermato nel mondo della boxe come campione WBC Mediterranean. La sua carriera, iniziata a soli 14 anni, lo ha portato a diventare uno dei pugili italiani più vincenti, noto anche per il suo carisma e il suo inconfondibile “trash talking”.

Serena Brancale si conferma così un’artista che, mentre guarda al futuro con ambizione e creatività, trae ispirazione dal passato e dalle sue radici. Con un mix di innovazione e rispetto per la tradizione, è pronta a lasciare un segno indelebile nel panorama musicale non solo italiano, ma anche internazionale. I suoi progetti futuri promettono di essere altrettanto emozionanti e ricchi di sorprese, continuando a raccontare storie attraverso la sua musica e la sua voce unica.